Nel caso teorico di un ampliamento della crisi internazionale va considerato un atto politicamente significativo quello compiuto dal capo del principale partito di opposizione disposto ad offrire collaborazione al governo. Da parte sua il governo eviti l’errore di pensare di essere sufficiente a se stesso. Poi non è affatto detto che l’Italia debba prepararsi ad una nuova stagione di emergenza, in quanto dall’attacco iraniano, Israele esce più forte. Militarmente, perché dei trecento ordigni lanciatele contro, metà non sono nemmeno arrivati a destinazione mentre degli altri, solo sette hanno passato le difese preposte, Vittime, una bimba di un villaggio, Danni, qualche struttura militare non operativa. Se l’Iran voleva dimostrare al mondo di essere un bluff assoluto come capacità di attacco missilistico, meglio non poteva fare. Ma il vero successo di Israele è politico. Gli accordi di Abramo reggono. Giordani e sauditi hanno sostenuto la difesa israeliana insieme a statunitensi, inglesi e francesi. Tanto è bastato per dimostrano come il regime degli ayatollah si sia cacciato in in angolo e la sua strategia di provocazione abbia soltanto prodotto la disperazione di Gaza. Ovviamente Israele fa bene a far sapere di dover reagire ad un’aggressione comunque eclatante. Solo che dal momento che questa è fallita miseramente, non ne avverte nessuna necessità.
Il quadro mediorientale è dunque diventato di colpo molto meno fosco del previsto e questo aiuta anche la situazione in Ucraina. I russi hanno potuto vedere cosa vuole dire una difesa autentica di un paese alleato da parte dell’occidente, cosa che non è l’Ucraina. Se qualcuno pensa che la Nato sia attiva in Ucraina, guardi bene il dispiegamento di forze di cui ha goduto Israele e si renderà conto della situazione. L’Ucraina combatte senza aerei, senza navi, senza scudi missilistici .A tutti gli effetti è un paese derelitto esposto ai colpi del suo aggressore. Eppure i russi ancora non l’hanno piegato in più di due anni. L’impotenza dell’azione iraniana ha svelato totalmente l miseria di quella russa. Non si poteva dare migliore notizia al mondo occidentale minacciato da tigri di carta. Non fosse che il regime iraniano vive su una corda tesa, quello russo anche peggio, per cui né al Cremlino, né a Teheran saranno disposti a mollare la presa. Possiamo confidare solo sulla nostra forza, non certo sulle capacità di ragionare dei nostri avversari. Altrimenti da tempo si sarebbero suicidati entrambi i regimi, quello russo e quello dei mullah.
L’Italia deve mettere in conto di poter disporre della massima coesione politica. Servirebbe magari quella necessaria ad uscire dalla pandemia o per lo meno, i protagonisti sono cambiati, una maggioranza ampia che condivida gli stessi obiettivi perseguiti dal resto delle democrazie occidentali in frangenti tanto delicati. Il presidente del Consiglio, il partito di maggioranza relativa. valuti bene su chi davvero confidare in Parlamento e soprattutto se l’attuale configurazione di governo possa ritenersi adeguata.
Galleria della presidenza del consiglio dei ministri