Un ministro che si fa apprezzare per garbo e misura, l’onorevole Ciriani, ha centrato perfettamente il problema politico che accompagna il governo dalla sua nascita. Ciriani ha detto infatti che bisognerà rimuovere il simbolo del movimento sociale da quello di Fratelli d’Italia. Sembrerebbe un’inezia ed è il cuore del problema, in quanto quel simbolo era stato rimosso e pure è tornato. Cosa si direbbe se domani il Pd riesumasse la falce e martello della bandiera del Pci? E guardate, il simbolo del Pci ha un grande vantaggio rispetto a quello del Movimento sociale, perché il Pci era partito costituzionale e numericamente ha pesato sulla stesura della Carta del ’48 più di repubblicani e azionisti messi insieme. Il Msi era invece un partito estraneo all’arco costituzionale, nostalgico, non si sa esattamente di che e contrapposto. Se proprio volessimo trovare un merito all’onorevole Almirante, fu quello di attenersi alla Costituzione che pure intimamente avversava. L’avversione comunque c’era eccome, tanto che ancora oggi al governo si contestano l’antifascismo, i giudici, le leggi europee, il ruolo del capo dello Stato, i diritti dei detenuti, quelli dei migranti e Ciriani stesso, permetta l’appunto, ritiene di dover dire che non vi sia necessità di discutere le scelte albanesi del governo in parlamento. Cioè, la principale iniziativa politica del governo, contestata dalle procure e dalle opposizioni, che impiega mezzi della marina militare, non è stata presentata alle Camere. Viene ritenuto sufficiente un trattato con un paese extracomunitario. Solo una forza politica completamente estranei allo spirito costituente poteva fare tanto.
Disgraziatamente se Fratelli d’Italia rivendica un’avversità alla Costituzione repubblicana quasi naturalmente, Forza Italia e la Lega nord , alla Costituzione, sono per lo meno estranee. Si consuma da anni il dramma di avere al governo forze politiche che non hanno legami storici con la Costituzione della Repubblica e sognano continuamente di riscriverla. Il risultato è una creatura Frankenstein, perché comunque in quasi ogni legislatura si taglia e si cuce qualcosa, in quella passata il numero dei parlamentari, in un’altra le norme transitorie, prima ancora le modifiche al titolo V e origine di tutti i mali, compiuta dai vecchi partiti dissolti fra l’altro, la revisione dell’articolo 68. Non tutte le colpe si possono quindi scaricare sulle formazioni nate dopo il ’94, certo che ci hanno messo del loro. E ce ne metteranno ancora, infatti l’onorevole Ciriani gettato il sasso, ha ritirato la mano. La Fiamma tricolore sarà tolta un giorno, certo non ora, quando servirebbe per smussare uno scontro civile che si consuma nel paese e che pure potrebbe peggiorare di giorno in giorno.
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