La tragedia che ha colpito la Spagna, con le alluvioni devastanti in Andalusia, è un ulteriore monito sui rischi legati ai cambiamenti climatici e sull’urgenza di un’azione concreta. In Spagna, il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, esponente della destra di Vox, è finito al centro di critiche per la gestione dell’emergenza, richiamando inevitabilmente un parallelo con la destra italiana. Purtroppo, qui in Italia, alcune forze politiche hanno spesso scelto di strumentalizzare eventi simili per attaccare le amministrazioni locali, trasformando il dramma collettivo in un’occasione di scontro politico. Questo comportamento, però, è irresponsabile: sfruttare tragedie di tale portata per fare polemica è inutile, dannoso e controproducente.
In questo contesto, il parallelismo tra Carlos Mazón, espressione di Vox, un partito di destra, e la destra di governo italiana è evidente e sarebbe stato fin troppo facile strumentalizzare questo fatto come irresponsabilmente fecero alcune forze politiche italiane durante la tragedia delle alluvioni in Emilia-Romagna, scegliendo le polemiche alla necessità di un’azione concreta.
Le polemiche inutili e strumentali diventano ancor più gravi quando sono portate avanti da autorevoli esponenti del governo, che dovrebbero invece concentrarsi sulla tutela del territorio. È particolarmente inaccettabile che chi ha responsabilità istituzionali nel proprio territorio di appartenenza si dedichi a scontri ideologici, anziché a lavorare per soluzioni concrete.
Come dimostrano le recenti alluvioni in Emilia-Romagna, le catastrofi naturali non possono essere ridotte alla responsabilità di una singola amministrazione: sono fenomeni globali che richiedono risposte a lungo termine. Tuttavia, la differenza tra una gestione efficace e una lacunosa sta nella preparazione. In Emilia-Romagna, il comune e la prefettura di Ravenna hanno attuato un piano di allerta preventiva che ha salvato vite, evitando una tragedia di dimensioni peggiori. Un approccio che, per quanto possa sembrare eccessivo, si dimostra necessario di fronte alla crescente intensità degli eventi climatici estremi.
Ma la prevenzione da sola non basta: occorrono interventi concreti sul territorio per adattarlo alle nuove condizioni climatiche. Dobbiamo consolidare gli argini, migliorare il sistema idrico, potenziare le casse di espansione e le manutenzioni, rafforzare le infrastrutture e mettere in sicurezza le zone più a rischio. Questi interventi richiedono tempi e soprattutto risorse significative e, al di là delle polemiche e dei continui rimpalli di responsabilità, è essenziale che il governo stanzi i fondi necessari per proteggere il territorio. Non si tratta solo dell’Emilia-Romagna, ma di tutto il territorio italiano, perché fenomeni simili stanno diventando la norma in primavera e in autunno e coinvolgono intere comunità.
Le doppie tragedie in Spagna e Italia ci mostrano chiaramente che è il momento di abbandonare le polemiche per concentrarci sull’azione. È indispensabile che il governo si impegni, insieme alle Regioni, in un piano di interventi e di prevenzione su scala nazionale. Il futuro, sempre più segnato da eventi climatici estremi, richiede serietà, cooperazione e risorse adeguate, non accuse sterili e divisive.
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