Sostenere come pure si inizia a leggere sui quotidiani che la guerra non finisce “perché conviene”, significa introdurre nell’opinione pubblica un veleno cinico, nocivo alla verità dello scontro in atto. Anche se è vero che l’economia russa è migliorata apparentemente con la guerra, più continua la guerra più la Russia rischia di compromettere la sua stabilità. L’Ucraina può essere sostenuta finché vi pare, resta comunque un’entità politica priva di qualsiasi passato militare nazionale. Essere costretti a combatterla a lungo rappresenta un’umiliazione, soprattutto per chi si considera una potenza. La Polonia faceva guerre all’Ucraina, mai la Russia. La Russia la invadeva e poi stabiliva i livelli di autonomia del governo. Mentre l’Ucraina anche se oggi fa il pieno di rifornimenti economici, può trovarsi da un giorno all’altro spazzata via come Stato indipendente. Per cui continuare la guerra, non conviene a nessuno dei due contendenti. che avrebbero fatto meglio a cercare un qualche accordo.
Discorso completamente diverso, se invece, si ritiene che vi possano essere osservatori terzi che vedono un qualche interesse nel perdurare delle ostilità. La Cina ha la massima convenienza nell’assistere e persino ad alimentare un conflitto che coinvolga le altre due potenze principali del pianeta, in quanto si presuppone che queste si indeboliscano. Tuttavia la Cina non ha nessun bisogno di un simile conflitto che ne differisce l’espansione economica. La via della seta cinese ha bisogno di pace non di guerra ed è per questo che è principalmente reattiva a ritrovarsi impegnata militarmente nelle crisi con Taiwan. Il mondo occidentale, di converso, ha talmente paura di un’ampliarsi del conflitto, in Ucraina, che in cuor suo consegnerebbe la vittoria alla chiunque, pur di vederlo concludere domani mattina.
Che poi possano esserci preoccupazioni per un’Ucraina, mai questa ne uscirne addirittura vittoriosa, si comprende benissimo. Con tutte le armi ricevute, l’esperienza maturata sul campo, sconfiggesse davvero una grande potenza fino a ieri considerata tale, Polonia, Moldavia, Romania, avrebbero tutte ragione di aver paura dell’Ucraina, che resta pur sempre una nazione slava ortodossa quanto la Russia.
Un editorialista della Stampa di grande esperienza come Domenico Quirico, sembrerebbe essersi convinto che la guerra conviene, perché così i due contendenti riescono a nascondere di non possedere “l’intuizione napoleonica” per vincere la contesa. Nessuno dei due duellanti, saprebbe secondo Quirico in grado di scoprire il centro della debolezza del nemico. Per la verità, Quirico ha un’idea un po’ troppo romantica di Bonaparte che aveva più metodo che intuizione e che quando si abbandonava alla sua intuizione, si trovò spesso ad un passo dalla completa disfatta. La battaglia di Waterloo, ricalca perfettamente quella di Eylau e ovviamente quella di Marengo, dove il colpo d’occhio di Napoleone fu completamente sbagliato. Mentre appoggiandosi al metodo, Napoleone, anche dopo Waterloo avrebbe potuto combattere altri 15 anni, cambiando completamente il suo ruolo nella storia. Solo la politica consente di far finire una guerra, i n quanto un avversario anche sconfitto può riuscire comunque a continuare a combattere. Per questa ragione i romani distrussero Cartagine e gli inglesi spedirono Napoleone in un isolotto sperduto nell’Atlantico. La Russia, chiunque la guidi non può rinunciare, all’Ucraina, perché l’Ucraina geograficamente rappresenta il ventre stesso della Russia. Risali da Mosca e per migliaia di chilometri, ti ritrovi solo nella steppa per poi arrivare allo stretto di Bering.
Mani venisse voglia di rinunciare volentieri e finalmente a questa Russia così come è esistita per quattro secoli, bisognerebbe iniziare a preoccuparsi dell’Ucraina, divenuta più forte della Nato. Un motivo per sbrigarsi a chiuderla la guerra, altro che conviene continuarla..
licenza pixabey