I repubblicani esprimono la piena solidarietà agli agenti delle Forze dell’Ordine feriti a Bologna durante gli scontri di sabato scorso. Questi uomini e donne dedicano ogni giorno il loro impegno a garantire la sicurezza di tutti noi, spesso mettendo a rischio la propria incolumità. Gli atti di violenza contro chi rappresenta lo Stato sono inaccettabili e meritano la più ferma condanna.
La violenza deve rimanere fuori dal confronto politico. Il dialogo democratico richiede rispetto reciproco, e solo attraverso il confronto civile possiamo costruire una società giusta e inclusiva. È fondamentale mantenere una distinzione chiara: il fascismo è un crimine contro l’umanità, mentre l’antifascismo è il valore fondante della nostra Costituzione e della Repubblica Italiana. Tuttavia, proprio perché viviamo in una Repubblica fondata sui principi antifascisti, chi manifesta contro il fascismo ha il dovere di farlo nel pieno rispetto della legalità costituzionale e dello spirito democratico della Repubblica. L’antifascismo non deve mai diventare pretesto per violazioni della legge, ma deve essere l’espressione di un impegno per la libertà e la giustizia, nel segno dei valori sanciti dalla nostra Carta costituzionale.
Nel contesto delle manifestazioni, è necessario riconoscere che Casa Pound è inequivocabilmente un’associazione che si richiama chiaramente al fascismo. Tuttavia, le Questure spesso si trovano nella condizione di non avere strumenti giuridici sufficienti per impedire tali manifestazioni. In questi casi, l’unica azione possibile è quella di garantire una presenza sul posto, controllando l’ordine pubblico con il supporto delle forze dell’ordine che garantiscono sicurezza e denunciano ogni itregolarita, inneggiamenti sl PNF inclusi, alle Procure. Per questo devono essere rispettate e non aggredite per il loro ruolo, tanto più quando si trovano a gestire situazioni delicate e complesse come queste.
Le manifestazioni – indipendentemente dalle loro basi ideologiche – devono quindi svolgersi sempre nel rispetto della legge, e la legalità va fatta rispettare senza eccezioni.
In ultima analisi, scagliarsi contro i centri sociali, come ha fatto il Ministro delle Infrastrutture, dimostra scarsa sensibilità democratica e una mancata comprensione delle sensibilità politiche e del sentire dei giovani. I centri sociali, come qualsiasi altra forma di aggregazione, devono essere tenuti sotto controllo laddove emergano problemi o sospette infiltrazioni, ma criminalizzare in blocco questi spazi è inaccettabile. Non possiamo giudicare un’intera realtà per l’eventuale presenza di alcune mele marce; al contrario, dobbiamo tutelare e valorizzare tutti quei luoghi di partecipazione giovanile che contribuiscono a dare voce alle nuove generazioni.
Confido che si possa tornare a un confronto politico rispettoso e a un impegno comune per la difesa dei valori democratici e per la costruzione di una società fondata sul rispetto reciproco e sulla giustizia.
Galleria ministero degli Interni