Paola Cortellesi va alla Luiss per inaugurare l’anno accademico. E ci ha spiegato che “le favole sono piene di quei luoghi comuni che costruiscono l’immaginario collettivo delle donne. E l’unica dote delle protagoniste è quella di essere belle”.
«Il potere salvifico è affidato agli uomini. Soprattutto se potenti, come il Principe Azzurro. Mentre Biancaneve faceva la colf ai sette nani. Le donne, invece, spesso sono personaggi negativi, come la strega di Biancaneve». E la perla di saggezza: «Siamo sicuri che se Biancaneve fosse stata una cozza il cacciatore l’avrebbe salvata lo stesso?». La complessità delle sfide del presente passa dalla Disney. On ne naît pas femme: on le devient, disse Simone de Beauvoir senza scherzare. Poi la cosa è sfuggita di mano e siamo arrivati persino al diritto di rivendicare una identità di genere diversa dall’identità sessuale, la libertà cioè di preferire la percezione di sé a quello che viene visto come un radicalismo biologico, se vogliamo pure un po’ fascista.
Come se non bastasse il mondo esplode, sta cominciando Sanremo, Tiziano Ferro è depresso, consolato giusto dalla gioia di stare con i bambini che si è comprato, il Papa va da Fazio come fosse la Vanoni, Fedez si lamenta perché ha gente sotto casa, la Juve si gioca l’accesso ai quarti di coppa col Frosinone e domani le vittime degli effetti avversi dei vaccini sono in piazza davanti la Procura di Roma per chiedere di andare avanti contro Speranza e Nicola Magrini. Sono stati loro contestati i reati di omicidio, somministrazioni di medicinali falsi e falso. E si rischia l’archiviazione. Ormai siamo schierati, o di qua o di là, solo che di qua c’è Vannacci e di là la buonanima della Murgia, senza nemmeno un centro che ci potrà salvare.
Abbiamo frantumato il senso unico delle cose, e la sua comprensione, perché lo abbiamo detto totalitario, abbiamo demolito ogni visione complessa e critica, abbiamo delegittimato il pensare e ogni forma di sapere strutturato. L’anti-intellettualismo ha invaso i pulpiti e le cattedre, perché fare l’intellettuale per davvero vuol dire diffondere superbia gratuita, di cui la leggerezza del nostro vivere può fare tranquillamente a meno. Ci è rimasto questo. Una società dello spettacolo in cui tutto è business, e sentimento da mettere in scena, con slogan arrabbiati, dossieraggi e rancore. Esattamente quello che ci meritiamo.
Foto Carnevale di Putignano | Sabrina Campagna | CC BY-NC-ND 2.0