“Si, buttiamo nella Senna i legulei”, Lefebvre, 18 brumaio
Quando i giudici hanno ragione, hanno ragione. Il presidente dell’Associazione nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia ha detto oggi in un’intervista alla Stampa che per difendere i confini dell’Italia, “non si possono comprimere i diritti di libertà dei migranti”. Ne dovrebbe derivare che per difendere l’Italia da una pandemia, anche non si possono comprimere i diritti e le libertà dei cittadini. Cioè, che Libertà e Diritto sono tutelati dai principi costitutivi della Repubblica e che le leggi devono tutelarli in qualunque circostanza. Il caso Salvini va inquadrato in una cornice legislativa per cui la Repubblica è stata violata in tutte le sue prerogative, lavoro, scuola, mobilità, cominciando da quelle che andavano riconosciute ai migranti, finendo con quelle di tutti i cittadini. .Si possono fare le eccezioni da leguleio che si vogliono, che il governo italiano aveva chiesto alle navi ong di dirigersi altrove, che i bambini ed i malati sono stati fatti sbarcare immediatamente, che bisognava accertare l’identità dei passeggeri. Resta il fatto per il quale tu hai lasciato dei profughi in mare, quello che il pubblico ministero di Palermo giudica un sequestro. I milioni di cittadini chiusi in casa se non per andare al supermercato e una volta al giorno, come li consideriamo? Il costituzionalissimo “coprifuoco”?
Generalmente un ministro, come qualsiasi altro cittadino, viene indagato se viola la legge, non certo perché la applica. Salvini nel 2019 non era solo ministro dell’Interno, era anche il leader del secondo partito di maggioranza su due che ce n’erano e vice presidente del Consiglio. Avesse mai violato la legge, l’intero governo avrebbe dovuto denunciarlo e sfiduciarlo soltanto per non rischiare di apparirne il complice. Ecco invece le reazioni dei suoi colleghi ministri e del presidente del Consiglio. Diciotto maggio 2019, a margine di un sopralluogo a Pavia il ministro alle infrastrutture Toninelli dichiarava: “Non Salvini, ma lui assieme al sottoscritto e a Conte abbiamo diminuito di una cifra enorme gli sbarchi”. Il presidente del consiglio Conte si faceva fotografare sorridente con il cartello #decretosalvini sicurezza e immigrazione. Lo stesso presidente del Consiglio spiegava ai giornalisti a Bruxelles che quello della Sea Watch e di Carola Rackete era “un ricatto politico sulla pelle di 40 persone”, 30 giugno 2019. Quando presentando il suo governo, Conte assicurava che avrebbe messo “fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà”, illustrazione delle linee programmatiche nell’Aula del Senato, 5 giugno 2018. .
Il processo che riguarda Salvini non concerne una violazione della legge, quanto una sua precisa applicazione condivisa dall’intero governo di cui faceva parte. Forse il pubblico ministero di Palermo ancora non se ne rende conto, ma la sua accusa si rivolge a Salvini solo in quanto depositario del decreto in questione e coinvolge tutti coloro che l’hanno sottoscritto, indipendentemente se poi si sono messi a storcere il naso davanti alle conseguenze pratiche. Il caso è dunque specialissimo, tanto che il presidente del consiglio attuale, all’opposizione del governo in cui ufficiava Salvini nel 2919, si sente in dovere di dissentire dai magistrati. Persino il presidente del Senato, anche lui oppositore di quel governo Salvini, dissente, in quanto i procuratori dovrebbero essere sottoposti alla legge. Non quando la legge viola i trattati internazionali ed i principi costituzionali fondamentali. Come ha detto, parlando in astratto, il presidente della Anm Santalucia, “è che anche la finalità di difendere i confini, che certo di per sé è legittima, va perseguita rispettando le leggi, comprese ovviamente le leggi penali”. Dal che ci si può aspettare che la magistratura vada avanti sino in fondo nel processo appena avviato e che venga guidata dal solo principio di autonomia che la caratterizza, senza guardare in faccia a nessuno e senza lasciarsi intimidire e soprattutto senza limitarsi al solo caso Salvini.
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Il commento del presidente dell’ANM dimostra quanto di poco serio abbiamo tra i Magistrati. Questo perchè la lingua Italiana permette, secondo chi parla, di avere ragione. Il bicchiere è sempre mezzo pieno per alcuni e mezzo vuoto per altri.
La Magistratura ha preso il sopravvento alla politica, mi meraviglia che il Presidente del CSM non se ne sia accorto oppure faccia finta di non vedere nonostante con il caso Palamara dette le dimissioni da Presidente del CSM sbagliando; nella Sua qualità di Presidente non doveva dimettersi solo Lui ma avrebbe dovuto dimettere tutto il CSM. Il problema sta nelle correnti all’interno del CSM che andrebbero eliminate. Ricordo che non è solo un problema per chi applica il C.p., che può rovinare un cittadino, ma anche quello del Codice Civile. Possono rovinare persone e società. Con questo giochino hanno rovinato tanti. E’ una vergogna.
Ritengo estremamente pericoloso che il governo possa giudicare l’operato dei magistrati.Le leggi le fanno i politici come SALVINI ,puoi anche non condividerle ma le devi rispettare.
La mobilitazione della lega contro la magistratura e’ vergognosa.spero che tutta l’area liberal democratica si mobiliti contro Salvini.