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10 Termidoro, terrorizzare il governo mai il popolo

Riccardo Bruno di Riccardo Bruno
31 Luglio 2022
in Cultura
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“Bisogna terrorizzare il governo, mai il popolo” è frase di Saint Just in uno dei suoi quaderni neri, quelli famigerati in cui l’Angelo della Morte scribacchiava interrompendo di colpo le sue visite alle armate.  I generali vedendolo aprirli impallidivano convinti  si trattasse delle liste di proscrizione. In verità erano pensieri, a volte versi. Commissario per la Convenzione a Nievres, nella Borgogna Franca Contea, Sain Just  era di Decize, avrà in un anno fatto salire sulla ghigliottina due, forse tre, persone. Sorprende, dell’intera storiografia rivoluzionaria, come studiosi altamente qualificati e dotati di intelligenza, abbiano preso  sul serio un pappagallo come Benjamin Constant ed il suo liberalismo da salotto. Fu Constant a sostenere che il Terrore avesse rovinato la Rivoluzione. Ed ecco Quinet proclamarsi girondino, Furet vagheggiare  questa meravigliosa rivoluzione guidata dalla Gironda e tutti poi a distinguere l’89 dal ’91, il 91 dal ’93.

Scusate, il Terrore precede la presa della Bastiglia.  La presa della Bastiglia è un episodio del Terrore, il massacro di Avignone è compiuto dai girondini e le stragi di settembre 1792 sono ordinate da Danton ministro di Giustizia, con il girondino Roland agli Interni. Ci sarebbe da chiedersi, semmai, come sia possibile una simile ipocrisia, pensare davvero di scaricare il Terrore su Robespierre che se davvero avesse assunto poteri dittatoriali, sarebbero quelli dei quattro mesi che vanno dal marzo 1794 al luglio dello stesso anno. Robespierre vorrebbe chiuderla la stagione del Terrore, non fosse che non conosce altro metodo che il Terrore stesso. Il dieci Termidoro cade Robespierre e il Terrore cambia solo indirizzo, i termidoriani lo rivolgono prima contro di lui poi contro loro stessi. Quando  Carrier, il commissario di Nantes viene ghigliottinato, Hegel crede si tratti di una vendetta postuma del moderato Robespierre, quel prete che voleva far finire la rivoluzione. Fouché si nasconde, Billaud, Barere e Herault vengono deportati. Non erano tutti loro gli arci terroristi che Robespierre avrebbe voluto eliminare? Freron e Tallien organizzano direttamente la repressione dei giacobini, i nuovi massacri. Ci sono più morti sotto Termidoro che sotto i vecchi comitati, la violenza dei moscardini sostituisce il tribunale rivoluzionario, si arriva ad un punto in cui la Repubblica per difendersi ha bisogno dei soldati, siamo al 13 vendemmiaio anno quarto della defunta Rivoluzione.

Se leggiamo Marx, Bonaparte è solo la sostituzione del Terrore con la guerra. Un passo avanti, due indietro. Cosa diceva Saint Just? Che la rivoluzione non indossa i guanti bianchi. Quale strumento disponeva il popolo per liberarsi dei suoi oppressori? Quali la borghesia per surclassare l’aristocrazia? Un reazionario convinto come Cochin lamenta la manipolazione delle assemblee primarie del 1791 e compila tutta la casistica di irregolarità e sopraffazioni giacobine in un intero dipartimento. Cochin ha ragione. Con un popolo analfabeta, dove solo la servitù conta ottocentomila individui su venti milioni di abitanti, senza contare i contadini che si trovano anche in condizioni peggiori, l’aristocrazia, avesse avuto campo libero, avrebbe dominato le elezioni della Legislativa. E non bastano i soli soprusi giacobini, serve anche la distinzione in elettorato passivo ed attivo, perché non ci si fida di chi non dispone sufficienti mezzi economici a tutela della sua indipendenza. Il suffragio universale è ancora un programma, robespierrista per lo più, che si fonda su due condizioni, la pubblica istruzione, ancora non esisteva, solo i ricchi erano istruiti e lo erano dai preti, ed una ridistribuzione del reddito. La Rivoluzione nel 1794 sarà stata pure congelata, sempre le note di Saint Just, certo che le gambe le aveva fin dalla partenza ingessate. L’alternativa al Terrore? Non fare nulla, lasciare che le cose continuassero come sempre, con il prostrarsi davanti ai baroni, inginocchiarsi davanti al re, dire messa.

Come mai la Rivoluzione di tutti i paesi europei avvenne proprio in Francia? Questa domanda ossessiona la storiografia per tutto l’Ottocento, eppure la risposta è banale. La Francia sconfitta l’Inghilterra nella guerra di indipendenza americana è la nazione più potente al mondo. La sua ricchezza si espande, travalica gli ordini comuni, proprietari, mercanti, fornitori, maestranze, il denaro circola di mano in mano. A Lione la borghesia è talmente evoluta e danarosa che non di distingue più dell’aristocrazia se non politicamente. Perché rinunciare al diritto allora? Perché non prenderselo? Chi è il vero responsabile del Terrore nella storia rivoluzionaria? Il Re, la sua aristocrazia fannullona, i suoi intendenti accaparratori, i loro preti. Eccoli i veri terroristi.

II, fine

foto Museo della Rivoluzione francese, Vizille

Tags: Saint Justterrore
Riccardo Bruno

Riccardo Bruno

Riccardo Bruno si è laureato in Storia della Filosofia presso l'Università di Roma La Sapienza nel 1988. Dal 1987 al 1989 collabora all'Ufficio esteri del PRI diretto dall'onorevole Vittorio Olcese. Dal 1994 è capo ufficio stampa del PRI, dal 1995 giornalista professionista iscritto alla stampa parlamentare. Nel 1999 è capo redattore de La Voce Repubblicana. È stato poi editorialista per il Foglio di Giuliano Ferrara e l'Indipendente di Vittorio Feltri. Dal 2019 è prima vice direttore de La Voce Repubblicana e poi direttore politico

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