Il documento della Direzione regionale del Pri dell’Emilia Romagna, proposto dal segretario Regionale Eugenio Fusignani, approvato il 13 febbraio scorso a Forlì sottolinea “la negativa congiuntura internazionale, con due guerre in atto che minano la stabilità dello scacchiere internazionale e, in particolare, dell’Europa e con forti criticità sui Paesi del Mediterraneo, la direzione esprime preoccupazione per la debole risposta del governo italiano in materia di politica estera”. Giudizio non meno severo viene espresso “sia sulla politica economica, incapace di dare risposte utili a garantire lo sviluppo, introducendo misure inadeguate a sostenere le imprese e aiutare le famiglie sia su quella delle infrastrutture necessarie a garantire modernità e competitività del sistema-paese in relazione agli scenari europei”.
Anche sulle riforme la Direzione Regionale Er, “pur condividendo lo spirito alla base di quelle sulla giustizia, la direzione esprime netta contrarietà alle proposte di riforma costituzionale in senso presidenzialista e in materia di autonomia differenziata.
Il giudizio negativo sull’operato del Governo non esime la Direzione regionale del Pri “da un giudizio meno critico sull’azione dell’opposizione, in particolare quella del PD che, con la segreteria Schlein, è a tutt’oggi incapace di proporre una credibile proposta di governo alternativa. Il concentrarsi esclusivamente su posizioni di una sinistra ideologica, finisce col pregiudicare i contenuti tipici di una vera e credibile coalizione di centrosinistra di stampo lamalfiano”.
Secondo la Direzione regionale del Pri “Con poli sempre più spostati verso le estreme diventa più necessaria una rinnovata proposta politica in grado di dare risposte al disagio dei cittadini e al loro crescente distacco dal voto, pur mantenendo il simbolo dell’Edera quale riferimento essenziale della nostra presenza”. In questo senso la direzione “ritiene necessario tornare a far sentire la voce repubblicana in tutte le assemblee elettive delle realtà locali chiamate al voto”.
Sulla scorta della mozione congressuale regionale, la direzione conferma la necessità, dopo la fine del cosiddetto Terzo Polo, “di promuovere ogni azione utile a costruire una “Terza Via” capace di vedere il PRI come motore di una proposta politica in grado di costruire un’area di agibilità politica laica, repubblicana, liberal-democratica e riformatrice con una chiara vocazione europeista e atlantista”.
In questo senso il PRI “deve assumere le opportune iniziative, laddove le condizioni lo consentano per giungere anche a liste comuni con Azione, senza escludere apertura ad altri apporti, che, in presenza di risultati elettorali positivi, possano determinare gruppi consiliari comuni quandanche garantendo le rispettive identità.
Ciò varrebbe anche in caso di sostegno da liste diverse al medesimo candidato a Sindaco. Qualora mutino le condizioni politiche e si accendano nuove opportunità, come sta accadendo ora con Azione, occorre che il PRI affronti con coraggio le prospettive che si presentano, soprattutto in una Regione come l’Emilia-Romagna dove l’Edera rappresenta la condizione essenziale per uno schieramento, affinché il centrosinistra che Ugo La Malfa creò continui a vivere a partire dalle nostre realtà locali.
Pertanto, la Direzione condivide “le proposte della Segreteria Nazionale ribadite anche dalla DN del 2 febbraio, la Direzione dà mandato al segretario regionale di aprire un confronto con Azione per la costruzione di un “Patto Repubblicano” utile anche a strutturare una proposta regionale che, con pari dignità, sia rispettosa delle reciproche identità”.
La Direzione, ha infine ribadito che “la legittima autonomia delle federazioni locali non può essere considerata come anarchia delle medesime”, e chiesto al segretario regionale “di farsi garante di un accordo che costruisca, pur nelle comprensibili diversità di collocazione, una strategia comune“.