Grazie principalmente al presidente del Consiglio, signora onorevole Meloni, il governo ha tracciato una definizione della politica internazionale dell’Italia assolutamente coerente, in continuazione con l’opera del governo Draghi capace persino di tenere meglio in riga una maggioranza anche quando recalcitrante. L’Italia è perfettamente allineata alla principale espressione della politica euro atlantica, quella di sostegno all’Ucraina. Il che consente al nostro paese di non preoccuparsi più di tanto degli screzi che possono sorgere all’interno dell’Unione europea, in quanto i suoi doveri nei confronti dei trattati sottoscritti vengono rispettati fino in fondo. Persino il professor Prodi, in una sua recente intervista al Corriere della Sera, non ha avuto nulla da eccepire sull’azione del governo, tanto da dire che le opposizioni devono preoccuparsi del domani, in quanto all’oggi, pensa il governo Meloni.
Senza voler contraddire il pensiero del professore, bisogna comunque riscontrare un problema di metodo dell’azione del governo, in quanto questo anche se in perfetta sintonia con Washington e Bruxelles potrebbe risultare comunque non efficace, senza contare di chi convinto che vi sia più sintonia di Roma con Washington che con Bruxelles. Il governo ha comunque saputo dimostrare una certa duttilità pragmatica, in ogni situazione di attrito, almeno finora. Quando si è presentato con il Pos considerato come un provvedimento prioritario della politica finanziaria, è bastato che la Commissione lo contestasse per cambiare subito opinione ed abbandonarlo. In generale va detto che il governo sulle questioni economiche mostra una certa tendenza a rimodulare le sue posizioni originarie appena messo sotto pressione. Si tratti di carburanti, o di interventi a favore del settore edilizio. Ora, arrivati alle norme sui balneari, ancora non abbiamo capito cosa intenda fare il governo. L’impressione è che continui a mostrare questa sua gamba zoppa, per cui fatto un passo subito lo deve correggere. Sarà pure abile, ma resta il fatto di un’intenzione sbagliata e dell’abitudine di commettere ogni volta un errore. Nel caso per una volta non cambiasse piede, i costi inutili e dolorosi dell’attuale normativa sui balneari ricadrebbero sui cittadini italiani.
C’è un altro aspetto ancora che preoccupa della politica del governo, quello relativo all’immigrazione. Solo ieri si è consumata una giornata tragica in prossimità delle nostre coste. Il presidente del Consiglio ha perfettamente ragione nel chieder di non speculare su una simile disgrazia e bisogna guardarsi bene dal farlo. Dal primo momento che si è posta la questione, La Voce Repubblicana ha chiesto sommessamente al governo di distinguere i doveri dell’assistenza da quelli dell’accoglienza. Sul rispetto dei primi il governo è insufficiente. Poi si possono sostenere tutti gli argomenti che si preferisce a riguardo delle responsabilità europee, delle ong e di quel che si vuole, inclusi i meravigliosi e strategici piani per contenere le partenze. Intanto bisogna assolvere i doveri di una Repubblica democratica. Questa si preoccupa di tutelare la vita umana in ogni occasione possibile. Magari anche per evitare che il “domani” arrivi in anticipo su un “oggi” divenuto troppo discutibile.
Foto della Galleria della presidenza del Consiglio dei ministri