“Godrete della dolcezza della pace solo quando avrete scagliato tutti questi aspiranti amici della pace nelle loro tombe”. Robespierre ai Giacobini 2 pratile 1793
Giusto ieri al Senato. in occasione delle comunicazioni del presidente del Consiglio, è stata presentata una mozione dove si chiede di impegnare il governo “a profondere il massimo sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche (in Ucraina ndr) con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea con i principi del diritto internazionale”. Disinteressati alla polemica, non importa chi l’abbia presentata, il problema è solo se una simile mozione sia praticabile. Come si fa ad imporre l’immediata cessazione delle operazioni belliche a chi sta svuotando un intero arsenale addosso alla popolazione civile per un territorio vasto decine e decine di migliaia di chilometri quadrati? Abbiamo avuto confitti in cui un’interposizione di una forza ONU aveva un qualche effetto, ma le contese avvenivano in uno spazio determinato. Qui c’è una flotta nel mar Nero che spara missili su Leopoli. Schieri la forza Onu ad Odessa? I missili le passano sulla testa.
Per avere un’immediata cessazione delle ostilità bisognerebbe affondare l’intera flotta russa e probabilmente non basterebbe. Ci sono poi le batterie di terra. Chi ha scritto tale mozione potrebbe dire che proprio per questo serve l’iniziativa diplomatica, a far riconoscere all’Ucraina il diritto dei russi sui territori occupati. Non fosse che nel 2014 si è fatto proprio così davanti all’invasione della Crimea. Ci furono sanzioni talmente insignificanti che i russi hanno attaccato tutta la regione otto anni dopo. Se per placare l’appetito russo non è stata sufficiente la Crimea, qualcuno crede davvero che lo si plachi con qualche cittadina distrutta del Donbass? Una iniziativa di pace dovrebbe raccogliere le nuove aspettative dei russi, che pure già sono state dichiarate, l’Ucraina deve diventare la “nuova Russia”. Una simile trasformazione soddisferebbe forse i principi del diritto internazionale a cui detta mozione pure si richiama? C’è una seconda parte della mozione, per la quale si vorrebbe “assicurare pieno sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni, intensificando, con urgenza, anche a seguito alla distruzione di infrastrutture critiche ucraine da parte della Russia, tutte le azioni necessarie per continuare a fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di protezione civile all’Ucraina”. Da cui la domanda, come si fornisce protezione civile ad un paese sottoposto ad una guerra di sterminio?
La corte dell’Aia ha condannato Putin come criminale. Quali sarebbero allora i paesi europei che non riconoscono l’Aia e che potrebbero intraprendere un’azione diplomatica verso un criminale giudicato per tale? O l’Italia disconosce la corte dell’Aia o bisogna che la Russia cambi governo,, questa almeno doveva essere la premessa della mozione. Invece vi sono quelli che usano il loro strapuntino per dire che anche Zelenski, è un criminale. Opinione questa proferita per l’appunto da uno strapuntino, non dal tribunale supremo delle nazioni unite. Ora non c’è rischio alcuno che una simile mozione possa avere una qualche influenza sull’azione del governi italiano che ha una linea ben definita. Sarebbe però sbagliato limitare le intenzioni diplomatiche al gruppo politico della mozione. Potrebbe benissimo darsi che il governo su questa sua posizione attuale sia già in minoranza nel parlamento e meriterebbe dunque di essere sostenuto, perché una repubblica democratica ha il dovere di difendere uno Stato aggredito da un altro. E’ la storia della Repubblica romana.
Un’ eventuale defezione dell’Italia non spaventerebbe comunque il blocco occidentale. Chi è convinto che il blocco occidentale abbia contro 5 miliardi di uomini, ha fatto male i conti. Gli africani non scappano in Asia, scappano in Europa. Mentre il mondo arabo è diviso fra sciti e sunniti in modo tale che è impossibile una comune posizione nello stesso tempo. Quando all’oriente, è vero che la Cina e la Russia detestano l’Occidente, ma la Cina sa prosperare con l’Occidente, quando la Russia annaspa sul Don. C’era un vecchio detto del presidente Mao che i cinesi ricordano benissimo. Diceva, bastona il cane che annega.