La relazione del ministro Piantedosi alla Camera sulla strage di Cutro è stata vittimistica e lacunosa. Ciononostante nemmeno il capogruppo del movimento 5 stelle ha accusato il governo di aver volontariamente causato il naufragio, anche perché, altrimenti, Piantedosi avrebbe dovuto essere il nocchiero del natante dei migranti, o aver disseminato la costa di scogli. L’opposizione ha comunque ragione di chiedere al governo i chiarimenti sull’accaduto, in particolare del perché si sia mossa la Finanza piuttosto che la guardia Costiera, o perché la guardia di Finanza non abbia allertato la guardia Costiera, o quali siano le regole di ingaggio in simili drammatiche situazioni. Su questo il ministro non ha dato risposte di alcun tipo ed è persino possibile che proprio non ne abbia, intanto perché si sa di una inchiesta interna che ancora deve arrivare a delle conclusione, poi perché magari il ministro indicato a relazionare sugli avvenimenti non dovrebbe essere il ministro degli Interni, ma il ministro dei Trasporti.
Pertanto si comprende perfettamente che l’opposizione strepiti anche un po’ scompostamente contro il governo, al punto che in determinati ambienti si è evocata “una strage di Stato”, o per lo meno il concorso colposo in strage, tanto da richiedere l’intervento delle procure. Quello che forse potrebbe sfuggire alle nostra brava opposizione è che tale richiesta si comprende perché un’inchiesta in concorso in strage è stata già aperta da una procura e non riguarda questo governo, ma quello Cinque stelle pd, per i fatti di Nembro ed Alzano. La particolarità è che tale inchiesta non tratta di 90 morti in mare di diversa nazionalità, ma di tremila cittadini italiani ricoverati nelle nostre strutture ospedaliere, o che nelle nostre strutture ospedaliere non sono nemmeno mai arrivati. Se ci sono state lacune, omissioni, ritardi, pressapochismi e chissà che altro di fronte alla morte di migranti disgraziati, figurarsi cosa può essere accaduto nel caso dei nostri poveri compatrioti. Dalle carte dell’inchiesta già pubblicate si possono avere idee molto più chiare a riguardo degli eventi, soprattutto per le decisioni e le valutazioni delle misure prese. Ad esempio ora si saprebbe che il responsabile dell’Oms presso il governo italiano, Ranieri Guerra era contrario all’uso del tampone di massa raccomandato da diversi virologhi, come il divenuto famoso professor Galli e che si sarebbe anche preoccupato di convincerli dal desistere da questa richiesta. Il fatto che né Ranieri Guerra, né Galli fossero poi membri del Cts, rappresenta una questione ulteriore, un romanzo nel romanzo.
Potrebbe poi benissimo accadere che l’inchiesta di Bergamo decada, che mai se ne apra una su Cutro e tutto questo putiferio passi nel dimenticatoio, come in fondo si raccomandava nell’Antica Grecia, dove la Dike governava le sorti degli uomini. Se il fato si rivela avverso a semidei come Achille ed Orfeo, figurarsi a Conte e Speranza, o a Meloni a Piantedosi. Resta solo da notare che Meloni e Piantedosi non hanno mai assicurato ai migranti che i porti dell’Italia fossero pronti ad ogni emergenza. Il ministro Speranza nella sua audizione alla Camera nel gennaio del 2020 spiegò invece che l’Italia non aveva niente da temere e Conte subito difese le ragioni del suo ministro, convinti entrambi di disporre della migliore Sanita di Europa. Nessuno aveva detto loro che il piano antipandemico non era più aggiornato da vent’anni e loro, tapini, non se ne erano accorti. Anche se non si capisce l’esatta ragione, sono molti coloro propensi a giustificare un simile errore e forse anche i magistrati saranno indulgenti. Nessuno potrà invece giustificare un totale incompetente che pretende di dettare le regole di comportamento alla comunità nazionale e assurgere a modello per l’intero continente. E poiché la modestia è virtù dei mediocri, promettere persino un secondo Rinascimento. Il signor centomila morti.
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