Domenica sera una rete Mediaset ha trasmesso un film americano del 2020 con un budget di 200 milioni di dollari sinceramente mal spesi. Di tutto un copione una sola battuta è meritevole di nota, a parte il riferimento piuttosto banale ai tempi delle nazioni unite, l’umanità verrebbe distrutta mentre al palazzo di vetro discutono, quella su “il governo sbagliato”. Un governo a cui è meglio nascondere notizie sensibili. Non si tratta necessariamente di un governo ostile o squalificato sotto il profilo internazionale, tale magari da non ritenerlo affidabile. “Il governo sbagliato” può benissimo essere un alleato che semplicemente non sa quale posto esatto occupare sullo scacchiere continentale.
L’Italia non ha vinto la seconda guerra mondiale e questa è una nozione che si tende a rimuovere grazie ai meriti della resistenza. Anche se la resistenza non fu così decisiva sotto il profilo militare ai fini della liberazione, sotto il profilo morale assunse un ruolo fondamentale, l’esigenza di un riscatto nazionale. Disgraziatamente, l’attuale governo si distingue per fare le pulci alla resistenza appena ha l’occasione. Se poi si guarda con una qualche attenzione alla composizione politica di questo governo, la cosa si comprende da se. Fratelli d’Italia che è il partito di maggioranza relativa, rivendica persino la discendenza con chi la resistenza la combatteva, ovvero i reduci della Repubblica sociale. La Lega è un partito nato trent’anni dopo la fine della guerra e Forza Italia, per non parlare di Noi moderati, persino più tardi. Per cui nessuno di tutti questi vanta titoli relativi al secondo conflitto, al contrario. Nella stessa opposizione parlamentare, il movimento 5 stelle è una forza affermatasi in questo millennio ed il Pd che si richiama alla tradizione democristiana e comunista, l’unico che potrebbe avere una qualche voce in capitolo, è una forza del venti per cento della rappresentanza elettorale. Aggiungi Azione, Italia viva i radicali che hanno anche una qualche derivazione dall’antifascismo, il peso politico dell’Italia nell’Alleanza atlantica è pari al trenta per cento e per l’appunto si tratta di forze che non guidano il paese. Anche Germania e Francia hanno perso la guerra, ma la Francia si è ricostruita intorno a De Gaulle e l’attuale presidente de la Republique è a cavallo del socialismo e del gollismo democratico, mentre la Germania ha mandato a processo tutti i gerarchi nazisti e si è ricostruita su due partiti alleati degli Stati Uniti e dell’Inghilterra fin dal 1945 che nessuno si è mai messo in mente di cambiare per lanciare Forza Germania, o il movimento 5 wurstel.. Ci sono Le Pen ed Adf in Francia e Germania, che mai sono andati al governo del paese. Per questo Francia e Germania contano all’interno della Nato più dell’Italia in generale, indipendentemente dal ruolo strategico che possano rivestire.
L’Italia quale governo esprima può essere d’accordo o in disaccordo con la Nato, ci mancherebbe. L’Italia può lasciare la Nato quando vuole. Fino a quando invece ne farà parte e ancora non risulta che il ministero degli Esteri o della Difesa abbiano chiesto di ritirarsi, dovrà comportarsi come un governo giusto, ovvero quello che discute all’interno delle sedi competenti della Nato le decisioni da prendere e non all’esterno sui media, come pure stanno facendo appunto i ministri degli Esteri e della Difesa in questi giorni. Altrimenti l’Italia diviene semplicemente e anche ridicolmente, persino per coloro che vedono i bmovie ad alto costo proiettati in tv, “un governo sbagliato”.
Galleria della presidenza del Consiglio dei ministri