Il mondo occidentale dai tempi di Alessandro il macedone e dei Cesari di Roma si è sempre ritrovato in condizioni di minoranza e sotto assedio, per lo meno sino alla scoperta dell’America che comportò una notevole ricollocazione dell’ordine globale. Allora fu la colonizzazione spagnola, inglese e francese a rovesciare il tavolo. Ciononostante tempo 4 secoli, consumata la rivoluzione americana innanzitutto e poi quella ben più limitata in Europa, gli equilibri si scompaginarono politicamente e fu l’occidente democratizzato a ritrovarsi drammaticamente minoranza. Era il 1940, meno di cento anni fa. Il punto più basso della sua intera parabola, con l’Europa sottomessa ad una dittatura bolscevica o fascista, è lo stesso, il mediterraneo controllato da quest’ultima, il Giappone suo alleato, la Cina smembrata dal Giappone, l’India di Gandhi ammiratore di Mussolini, visto che questo dettaglio comunemente viene dimenticato, lo ricordiamo volentieri. Il resto dell’Asia e il continente subamericano, così come l’Africa remota, ridotto all’insignificanza. Di fatto la democrazia occidentale resisteva appunto solo negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, il Canada e l’Australia stati satelliti. Eppure in condizioni tanto disperate si riuscì lo stesso ad invertire la tendenza anche se principalmente grazie alla spaccatura nazionalista, non di regimi, avvenuta fra Germania e Unione sovietica: Senza questa spaccatura, un soprassalto di follia occidentale di una Germania imbarbarita, che lo stesso attaccò la Russia al suono della musica di Liszt, sarebbe stato effettivamente molto difficile per le democrazie rialzare la testa.
Bisognerebbe quindi rassicurare Federico Rampini che denuncia dal suo taccuino su il Corriere della Sera l’assedio dell’occidente democratico di oggi, sottovalutando capacità di ripresa già dimostrate in passato. A parte l’Europa che si è spostata persino oltre alla crisi del 1962, la Polonia libera ed indipendente è una conquista che nemmeno Napoleone riuscì ad accarezzare, senza considerare cosa testimonia l’Ucraina. I cosacchi del Don che conosciamo dai racconti di Solochov e Babel, vorrebbero diventare una democrazia all’occidentale. Guardiamo anche a quanto è accaduto in Asia, dal Giappone alle Filippine, passando per il Taiwan. Un alleato, incredibile a dirsi, è persino il Vietnam unificato che odia i cinesi e disprezza i russi. Poi c”è Israele, nel 1940 ancora non c’era. Nel 1973 invece Israele venne aggredito da 20 paesi, inclusi Cuba e la Germania est e pure li sconfisse tutti in poche settimane. Pensate quanto possa temere l’aggressione di Hezbollah dal libano, oggi che Israele è molto più potente di allora. L’unica nota dolente è che all’epoca l’Iran era dalla sua parte e questo risultò decisivo. L’Iran è la vera sconfitta subita dall’occidente in tutti questi anni, ciononostante all’Iran conviene abbaiare evitando di mordere perché non dispone di arsenali sufficienti per il confronto.
E’ vero, invece, qui Rampini ha ragione, che questo occidente accerchiato mostra debolezze in precedenza sconosciute, e ammette di aver commesso errori che potrebbero compromettere la già difficile situazione attuale. Questa possibilità dell’errore e la debolezza che ne deriva è però propria dell’evoluzione democratica che si prende a cuore del complesso dell’umanità cosa che non fanno mai le dittature, in particolare quelle orientali. L’eguaglianza, la fratellanza, la libertà, per quanto controverso possa essere, è tema esclusivo delle democrazie occidentali. Il motivo per cui Gaza sarebbe potuta essere trattata come Dresda nel 1945 e la Russia come Hiroshima, non c’è proporzione sul potenziale atomico, e pure si valuta e ci si contiene. Si vuole sempre evitare l’allargamento del conflitto. Questo non perché l’occidente democratico tema di perdere lo scontro, vedete che ne ha persi pochi nel corso della storia, ma per limitare i danni umani. Umanità e civiltà. restano infatti di suo appannaggio, meno di Putin, che da due anni bombarda supermercati, e dei mafiosi di Hamas che mandano i loro picciotti a sgozzare bambini..
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