Il segretario del PRI ha scritto oggi una lettera al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Ne riportiamo integralmente il testo
Illustre Ministro,
Scusi il disturbo.
Le volevo rappresentare che ho letto molto volentieri, qualche giorno fa, la Sua intervista al Messaggero.
A parte vari altri aspetti, che in larga parte condivido, mi ha molto colpito il fatto che Lei in qualche modo intenda recuperare e valorizzare la miglior cultura liberaldemocratica che il nostro paese ha prodotto. È molto significativo, infatti, che Lei, da meridionale quale è, abbia scelto come destinazione della sua prima visita istituzionale la casa di Benedetto Croce. Per il Partito che rappresento, figlio della migliore cultura risorgimentale, che Lei conosce bene, è sicuramente un richiamo che abbiamo guardato con attenzione come del resto è stato ancora più significativo, quando a fine intervista, citando a quale predecessore volesse ispirarsi, Lei ha fatto il nome di Giovanni Spadolini, per lungo tempo Segretario Nazionale del Partito Repubblicano Italiano.
Come Lei sa bene, fu lo stesso Spadolini, suo predecessore, a istituire e a configurare il Ministero dei Beni Culturali, durante il Governo Moro-La Malfa, nella conformazione che ha tuttora, mentre in precedenza era configurato come dicastero senza portafoglio.
Essendo lei un uomo colto e sensibile ai migliori lasciti della cultura politica, sarebbe per noi un grande piacere ed onore, che, in risposta all’amico professor Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Giovanni Spadolini e Direttore della Nuova Antologia, aderisse all’invito di una sua visita allo splendido compendio di Pian dei Giullari a Firenze, in cui si trova il museo di Giovanni Spadolini, e le sue ville, che sono delle biblioteche attive e ancora ampiamente frequentate da molti giovani.
Ringraziandola per la Sua attenzione nei confronti di Giovanni Spadolini la saluto con stima e considerazione.