Negli ultimi tre anni il pil cinese ha rallentato e indipendentemente dal covid, tanto da non essersi ancora ripreso. Vi sono aspetti congiunturali, così come potrebbero essercene strutturali alla base del calo manifatturiero e delle esportazioni, ma la domanda che bisognerebbe porsi è quale sia l’esatta valutazione del governo cinese sul fenomeno che lo riguarda. Una continua espansione della ricchezza conviene davvero al partito al potere che ha blindato cariche ed istituzioni dello Stato? Bisogna pur sempre pensare che i cinesi restano a loro modo comunisti e possono decidere di contenere il livello di sviluppo economico per evitare di doversi confrontare con una emancipazione sociale troppo impetuosa. In questo caso, dal loro punto di vista, invece che preoccuparsi di far ripartire la Cina, preferirebbero che il resto del mondo rallenti la sua corsa.
Mai fosse così la Cina sarebbe una nazione davvero fortunata. La lunga guerra in Ucraina, come la ripresa del conflitto in Medio oriente, sembrano grasso che cola. Il presidente Xi può ritagliarsi uno spazio completamente distaccato da cui misurare l’azione di tutti i comprimari in affanno Si capisce che aiuti volentierii i russi, In base alla sua performance iniziale in Ucraina, Putin avrebbe già dovuto ritirarsi. Il che non significa affatto per la Cina condividere il punto di vista del Cremlino. Se guardiamo al complesso della storia cinese, sono i russi i loro avversari, non i giapponesi, meno che mai gli americani. Rispetto agli anni della rivoluzione culturale, la Cina ha recuperato il confucianesimo. Per cui potrebbe essere pura ritualità formale la visita di Xy a Parigi, in quanto cadono i sessant’anni degli accordi commerciali inaugurati con la Francia. Certo che il momento è particolare. Macron è il leader europeo che ha chiesto di intervenire con le truppe in Ucraina, mai ve ne fosse la necessità. Xj di sicuro si domanda quale sarebbe la posizione della Francia il giorno che la Cina invadesse il Taiwan. Magari chi vuole fermare l’espansionismo russo, non ha nessun interesse a contrastare quello cinese, anzi.
I più interessati ai colloqui Macron Xj si trovano sicuramente a Washington, dove si deve pur prospettare, anche se solo in linea teorica, un futuro sganciamento dall’Europa. La Brexit ne è stato un segnale anticipatore, perché l’Inghilterra è pur sempre il principale interlocutore statunitense. mentre la Francia, per quanto profondi siano i rapporti, va per conto suo. Un asse economico sino francese, potrebbe essere più preoccupante di quello tentato sino italiano. Come reagirebbe la Germania? Un motivo per evitare di prendere le distanze da Macron appena quello aveva assunto una posizione tanto sgradevole, come di voler intervenire nella guerra. Eppure anche dovrebbe essere evidente che proprio quella posizione lo ha reso interessante alla Cina, altrimenti per il sessantenario, da Pechino non arrivava Xj, ma il ministro del commercio.
Meno male che qui da noi abbiamo chi come il senatore Salvini pensa che ci voglia più Italia in Europa. Più facile che l’Europa possa tranquillamente fare a meno dell’Italia, soprattutto se la pietra dello scandalo è data dalle candidature per Bruxelles, siamo l’unico paese in cui si discute di questo. Pensare che c’è stato un tempo in cui dei generali scrissero la storia dell’Europa, ma sui campi di battaglia, non con le loro opinioni sugli opuscoli. Così come non si può dare per scontata la democrazia, non si può escludere che i generali tornino a servire sul campo, motivo per non mandarli al parlamento di Bruxelles, a meno che abbiano sbagliato vocazione, cosa che pure può accadere. Esattamente come accade che davanti all’incontro fra Macron e Xi tutti i leader europei appaiano calati in secondo piano. Il motivo è semplice, Macron ha appena detto di essere pronto a combattere per i suoi valori, mentre Xj crisi o non crisi, resta la più grande potenza emergente mondiale. Gli altri leader europei sono invece semplicemente quelli che litigano per qualche voto in più da ottenere per le loro liste.
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