Una interpretazione corrente della questione mediorientale da parte degli osservatori italiani deriva direttamente dalla replica di Craxi in Parlamento dopo la crisi di Sigonella, quando vennero disputati gli assassini della banda di Abu Nidal alle forze statunitensi. Lo ha dimostrato esemplarmente la trasmissione televisiva condotta sulla Sette dal conduttore Formigli, rimandando proprio in onda quell’intervento a coronare il processo condotto dalla sua trasmissione contro Israele. Craxi in quell’occasione disse che era perfettamente legittima la lotta armata delle fazioni dell’Olp, esattamente come era stato legittimo l’omicidio politico per il religioso e moralissimo esule Giuseppe Mazzini. Secondo il leader socialista si trattava della stessa lotta di un popolo per liberarsi di una potenza occupante. Purtroppo a Craxi difettava la conoscenza della storia. Mazzini combatteva le dinastie imperiali, non le democrazie dei rifugiati.
La differenza è abissale dal momento che a Craxi sfuggiva e più gravemente sfugge ancora ai nostri commentatori professionisti dei salotto televisivo, il fatto che Mazzini aveva come nemica la politica di annessione degli imperi centrali, tanto che per opporglisi si rivolgeva persino ai Savoia ed al Papa, cioè ai capi degli Stati che per quanto sorretti da forme politiche e religione diverse dalla sua, potevano lo stesso contribuire alla lotta di liberazione. Mazzini invece non si rivolge al re di Napoli, un Borbone, ovvero il prototipo della tirannia da abbattere. Perché i palestinesi mai assomigliassero a Mazzini dovrebbero proporre causa comune ad Israele per destabilizzare il regno di Giordania, il regime siriano e forse anche l’Egitto, tutti Stati più o meno occupanti e persino estranei alla geografia naturale. A meno che venga considerata “Palestina” la sola Regione di Israele, cosa piuttosto priva di senso, soprattutto per le dimensioni che questo Stato ha. E’ chiaro che il popolo palestinese non può essere solo quello nella Striscia di Gaza e quello dei profughi. Cosa sono i Giordani, i Siriani, i libanesi, se non appunto palestinesi anch’essi? La fede, il modello politico, persino la differenza di classe é insignificante in Mazzini davanti all’obiettivo dell’unità nazionale, per cui sotto questo profilo, Mazzini semmai assomiglia ai sionisti, piuttosto che ai palestinesi, che infatti Mazzini non lo hanno mai letto, quando Hertzl, si, eccome.
Anche ignorando la questione biblica che pure servirebbe a definire meglio la popolazione che vivono su questa terra contesa, Israele non è dalla sua fondazione un aggressore. Israele è un aggredito e lo è dal primo giorno della sua nascita. Gaza che era una città egiziana è stata emancipata dalla vittoria militare di Israele contro la molteplicità dei suoi aggressori. Senza aver bisogno di mostrare riconoscenza, avesse accettato lo status quo, Israele avrebbe anche potuto distruggerla allora, Gaza non sarebbe, come dice Formigli, “una grande prigione a cielo aperto”. L’Olp cresciuta nelle carceri egiziane instauratasi a Gaza ed in Cisgiordania si preoccupò subito di buttare a mare lo Stato ebraico come vuole oggi fare Hamas e per trent’anni rimase di questa idea, non fosse che rispetto ad Hamas la marxista organizzazione di Arafat, presa una serie incredibile di botte, si convinse della necessità di un accorto. E Israele le tese subito la mano, pace in cambio di territori, niente di più semplice e concreto. Appena l’Olp ha mutato natura è stata surclassata. Che l’Olp fosse corrotta può aver contribuito alla simpatia verso Hamas da parte della popolazione della Striscia, non fosse che Hamas ha fatto per quella popolazione ancor meno di quanto fece Arafat. Bisogna distinguere Hamas dalla popolazione che pure se l’è scelta, giustissimo, per quanto l’impresa sarà pur difficile dall’entusiasmo con cui la folla di Gaza ha salutato i corpi delle vittime israeliane esibiti come trofei per le strade della città. Poi concordiamo che sia una pessima cosa bollare come “belve” degli esseri umani, soprattutto in una sede istituzionale come il parlamento della Repubblica, certo che non si era mai visto nessuno sputare in testa ad un cadavere di una ragazza di vent’anni il cui torto era di essere andata a ballare nel posto sbagliato, nel momento peggiore.
Se poi si considera Israele che cerca la pace, come quella costretta alla guerra, comunque un’oppressore per la sua sola presenza, allora non abbiamo più nessun argomento. Hanno ragione Craxi, Formigli, hanno ragione i suoi dottissimi ospiti. Solo che si lasci perdere Mazzini che mai sarebbe andato ad ammazzare vecchi paralitici, bambini nella culla, o ragazzi festanti. Mazzini combatteva solo la persona dei tiranni, mai il popolo che li doveva sopportare. I popoli Mazzini voleva liberarli, non sterminarli.