La Direzione nazionale del Pri ha delegato il segretario nazionale, l’amico Corrado De Rinaldis Saponaro a convocare il Consiglio nazionale del partito repubblicano appena dopo la formazione del nuovo governo. Il segretario nazionale, nel corso della sua relazione politica, ha ricordato la scelta di collocare il partito all’indomani di una crisi che mai si sarebbe voluta per rispetto della gravità in cui versava la situazione del paese. Il Pri ha rigettato l’ipotesi di partecipare ad una coalizione politica che non riproponesse Draghi alla presidenza del consiglio e raggiunto un accordo con Italia viva di Matteo Renzi per concorrere alla campagna elettorale sulla base di contenuti politici condivisi, auspicando la partecipazione di altre forze politiche con cui si era collaborato programmaticamente negli ultimi anni. Questo atteggiamento propositivo ha portato all’ingresso di Azione nella coalizione elettorale e tuttavia all’esclusione di altri soggetti che pure avevano svolto un ruolo significativo per la costruzione di una area liberal democratica, a cominciare dal professor Cottarelli e agli amici di Ali come di +Europa. Questa situazione complessa richiederà un approfondimento ed un chiarimento politico. La direzione nazionale del partito repubblicano intende rilanciare un progetto che ritiene vincente per la società italiana rispettando i necessari principi di rappresentanza, a cominciare da quelli legati ai territori di appartenenza. Il risultato della lista a cui ha partecipato il Pri è stato giudicato nel complesso incoraggiante e comunque tale da poter essere migliorato.
La direzione nazionale del Pri ha riconosciuto la piena legittimità democratica del risultato elettorale e l’irreprensibilità repubblicana della condotta di Fratelli d’Italia nella campagna svolta come nei comportamenti dell’intera legislatura. Esattamente lo stesso ha sempre fatto l’ onorevole Meloni nel corso della sua non brevissima carriera politica. Il Pri ha inoltre apprezzato la solidarietà mostrata da Fratelli d’Italia al governo ucraino espressa sia dal ruolo di opposizione sia nelle parole di sostegno rivolte in queste ore dall’onorevole Meloni al presidente Zelensky.
La direzione nazionale del Pri guarda alla formazione del nuovo governo senza nessun pregiudizio, nella speranza che si possa far fronte ad una situazione nazionale ed internazionale delicatissima e nella convinzione che l’Italia avesse più bisogno di Draghi alla guida del governo oggi e domani, di quanto lo avesse avuto ieri.