In Russia hanno trovato morto anche Ivan Sechin il figlio trentacinquenne dell’oligarca russo israeliano Igor Sechin che aveva lasciato il paese dopo l’invasione in Ucraina. Al povero Ivan hanno riscontrato gli stessi sintomi attribuiti a Navalny. Anche in Bielorussia è morto sempre accidentalmente uno dei principali oppositori di Lukashenko incarcerati, e considerato la spirale repressiva collegata a tutti questi fatti, c’è da credere che Putin abbia vissuto una settimana di lunghi coltelli. Tante le teste cadute che può darsi alla pazza gioia. Putin è apparso anche compiaciuto del grande successo di Avdiivka, dove ha notato sarcasticamente come gli ucraini lasciassero caoticamente le loro posizioni. Avesse studiato Cesare, si sarebbe preoccupato piuttosto che nessuno sia stato in grado di braccarli gli ucraini, invece di deriderli. Si riorganizzeranno. Meglio lanciarsi nella sua performance preferita, gli incontri con gli studenti e le studentesse universitarie, nemmeno se le torri del Cremlino gli cadessero in testa vi rinuncerebbe. Qui una giovane studentessa italiana gli ha dato un piccolo dispiacere, mi sono innamorata della Russia, ha detto. Putin è rimasto interdetto, ma come, non di me? Ciononostante pazienza, Putin ha potuto ricordare la calda accoglienza ricevuta sempre in Italia, dove si sente a casa. Non andrebbe preso alla leggera, considerato che Putin ci ha anche inviato le truppe in Italia e non si capisce esattamente a fare cosa. Forse,, la Commissione parlamentare d’Inchiesta sul Covid appena istituita, farebbe bene ad indagare. Nei piani dell’imperialismo russo l’Italia è stata considerata prioritaria dai tempi di Suvorov e la guerra di Crimea avvenne per arrestare le mire russe sul Mediterraneo. Per questo alla Russia serve Odessa. Come fai ad espanderti nel Mediterraneo senza Odessa? E poiché Putin non controlla nemmeno l’Isola del serpenti e ottiene successi nell’entroterra del Donbass a caro prezzo, sai quanto tempo ci metterà per arrivare alle nostre coste.
Era il conte Tolstoj convinto che il tempo fosse decisivo per stabilire davvero l’entità dei rapporti di forza. Tolstoj esprimeva il punto di vista dell’eternità, solo Dio decide su tutto, gli uomini non contano niente. Ora la guerra e la politica richiedono comunque una minore durata per misurare i successi e gli insuccessi. Sotto questo profilo l’impresa ucraina di Putin è una catastrofe e aggiungerle una repressione interna, precipita ulteriormente lo stato delle cose. Tanto che persino la Lega di Salvini ha preso le distanze dal regime di Mosca. Un regime autoritario, hanno detto e ancora sbagliano. Il regime di Putin, non è un semplice regime autoritario, è un regime omicida. Con un regime autoritario si può anche trovare un punto di compromesso, con uno omicida sarebbe inaccettabile qualsiasi intesa. Un problema che si deve porre la comunità occidentale da quando è stata messa di fronte alla morte di Navalny. Lo ha detto Kasparov, altro dissidente russo in esilio, c’è una sorta di ipocrisia della capitali europee che parlano e non fanno fatti. Piangono Navalny e aspettano di tornare agli affari con Putin.
La verità è che il mondo multipolare, il mondo della post globalizzazione, fa ancora difficoltà a lasciare la logica di Yalta. I confini della spartizione fra Russia e Stati Uniti furono tracciati dalla matita blu di Stalin. Roosevelt lasciò fare, perché dell’Ucraina piuttosto che della Bulgaria, della Cecoslovacchia, dell’Est Europa nel suo complesso, all’America importava poco. Da quando rivaleggia con la Cina già di più, ma non può essere l’Ucraina a smuovere davvero la sensibilità occidentale, sono sempre stati russi, per gli occidentali, gli ucraini. Questa è l’unica autentica forza di Putin, combattere per qualcosa che mai nessuno occidentale gli ha contestato. Sono gli ucraini che contestano. i cosacchi che non lo vogliono Putin. Quando mai i cosacchi non avevano voluto essere russi, piuttosto che turchi o polacchi? Questo è un ostacolo davvero insormontabile, la volontà di un popolo che si è autoproclamato indipendente. La Russia può anche vincere la guerra, che ha già perso, perché non ha un gulag tanto grande per rinchiudere e poi sterminare interamente, il popolo ucraino.