La scelta di dedicare un francobollo a Giovanni Gentile ad ottant’anni dalla sua morte, per quanto potesse essere discutibile, era pur sempre fondata su una logica. Gentile, indipendentemente dalla sua collocazione politica, ha rappresentato culturalmente qualcosa di molto più ampio della mera esperienza fascista. La sua filosofia ha influenzato una generazione intera di studiosi che superò il fascismo brillantemente. Quali fossero poi le responsabilità morali di Gentile per la sua opera aveva pagato direttamente, senza nemmeno essere sottoposto ad un processo che pure sarebbe stato concesso a gerarchi nazisti con accuse ben più gravi di quelle che potevano essere rivolte a Gentile. Vi era poi un paradosso tutto italiano, nelle università si cancellava il pensiero del fascista Gentile, per dare spazio a quello del nazionalsocialista antisemita Heidegger. Con tutti i difetti che poteva avere Gentile, “un essere per la morte”, non lo aveva mai scritto da nessuna parte.
Cosa completamente diversa dedicare anche un francobollo al gerarca Italo Foschi, tale da far sobbalzare il membro della Consulta filatelica Carlo Giovanardi. Addure il motivo di voler ricordare la fondazione della società calcistica della Roma avvenuta nel 1927 aumenta solo l’imbarazzo. Foschi era un uomo di Farinacci, squadrista fra i più efferati sostenne apertamente il delitto Matteotti, di cui si è appena commemorato il centenario solennemente, anche qui con un francobollo. Solo che mentre il povero Matteotti veniva sepolto, Foschi con alterne vicende rimase in sella per tutto il ventennio fino a diventare governatore in Veneto durante la Repubblica sociale. Accusato di essere corresponsabile delle scorribande delle Waffen SS venne portato a processo nel 1945. Impossibile comprendere esattamente se fosse prosciolto dalle accuse o semplicemente godette dell’indulto per tornare in libertà, dove riprese la sua attività di dirigente sportivo. In ogni caso volerlo ricordare come fondatore della As Roma sembra una presa in giro, visto la storia del personaggio.
Dispiacciono molto queste polemiche retrospettive sul passato che tornano a galla continuamente e davvero ce le risparmieremmo volentieri. Quello che interessa nel giudizio di un governo repubblicano è il rispetto della legge e la capacità di produrre risultati utili al paese ed i ministri servono a questo scopo, il resto è polemica spicciola. Va detto che con iniziative come questa di d’Urso il governo si impantana con le sue gambe nel fango di un’ epopea ben poco raccomandabile per la nazione.