Per la verità non si era mai sentito un ministro della Repubblica dire al Parlamento che “per fortuna, quest’anno, la situazione legata alla siccità colpisce molto di più alcune regioni del Sud, in particolare la Sicilia e per fortuna molto meno le zone dalle quali lei proviene” come ha detto l’onorevole Lollobrigida rispondendo ad una domanda in Aula. Il ministro dopo qualche imbarazzo, si è scusato, a dimostrazione che era stato superato ogni limite di pubblica decenza. Ciò non toglie che nel momento nel quale il governo presenta una discussa e controversa riforma dell’autonomia differenziata, ecco che i dubbi su come si possa interpretare tale differenziazione vengono evidenziati tutti.
Bisogna invece tenersi lontani da certa retorica giovanilistica per cui la protesta delle nuove generazioni sarebbe il sale della democrazia, sciocchezze. Il sale della democrazia è consentire ai giovani di studiare e di prepararsi a farsi valere come cittadini capaci di idee proprie. Meglio non sapere quale valutazione si possa avere delle nuove generazione da parte di chi preferisce vederle in piazza piuttosto che a scattarsi selfie. Tuttavia un ministro come Roccella alle Pari opportunità non facilita certo il dialogo con il mondo giovanile quale che sia, legato ai suoi diritti acquisiti, così, se si vuole difendere un ministro contestato, benissimo, resta ridicolo il ministro lamentarsi di essere stato censurato. Il ministro Roccella impari a confrontarsi con chi lo contesta, dal momento che il suo solo nome comporta una provocazione per determinati ambienti, esattamente come appare una provocazione la candidatura del generale Vannacci per altri. Basta far girare Roccella e Vannacci per creare tumulti e la situazione non potrà che peggiorare. Sia Vannacci che Roccella sono liberi di pensare quello che gli pare, motivo per cui la maggioranza dovrebbe sapere da chi si fa rappresentare, per lo meno se vuole dialogare con i giovani invece che schierare i poliziotti.
Fortuna che il ministro Nordio ha sempre dei sussulti di dignità giuridica, tali per i quali ricorda che nessun cittadino deve dimostrare la sua innocenza, sono i magistrati semmai a dover comprovare le loro accuse. Questo è il codice civile dell’illuminismo, l’uomo nasce buono in natura, Rousseau. Solo che se poi il ministro Salvini subito dice che se ci fossero le microspie nei pubblici uffici il paese sarebbe paralizzato, hanno ragione coloro che chiedono la gogna per il presidente Toti, perché Salvini la pensa identica al dottor Davigo, sono tutti colpevoli, dal che non si capisce il garantismo di cui si vorrebbe far scudo il governo con l’eccellente Nordio.
E questi sono solo tre episodi, tutto sommato ancora insignificanti, della vita di una settimana del governo. Aggiungici il premierato, l’immigrazione, la politica economica, i ministri Tajani e Giorgetti sul super Bonus riesumano i tempi di Tremonti e Brunetta, ed è facile immaginare i risultati del prolungarsi di questo esecutivo per l’intera legislatura. La Repubblica farà la fine di un salame- Nel senso che in cinque anni verrà fatta a fette.
Galleria della presidenza del consiglio dei ministri