In vista delle elezioni amministrative abbiamo intervistato il candidato dei Repubblicani di Tivoli Matteo Centani esponente di punta del PRI tiburtino per affrontare i veri nodi del territorio e affrontare le vere sfide in vista del rinnovo degli organi comunali
Quali sono i veri problemi di Tivoli?
Tivoli oggi ha numerose criticità, ma ciò che spicca agli occhi di ogni cittadino o visitatore è la mancanza di decoro urbano. La mancanza di una ordinaria manutenzione viaria, degli spazi verdi, dei luoghi di aggregazione connessa ad un atavico problema di regolamentazione del traffico urbano ha trasformato la nostra cittadina in un posto poco accogliente. La vera mancanza però, andando più a fondo, è di una visione a lungo termine della città. Si è ragionato troppo spesso sul contingente, sull’immediato, senza progettazione, senza un obiettivo da raggiungere. A Tivoli oggi mancano molte cose ma soprattutto manca il buon senso.
Quale sarà il contributo della lista Repubblicana?
Investire sulle vocazioni di questa città sarà una priorità imprescindibile. Il turismo, il commercio, le attività produttive e l’artigianato sono sempre stati i settori trainanti della nostra economia. Bisogna investire seriamente, non soltanto dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista delle idee progettuali per la città. Siamo convinti, come tutti i cittadini di Tivoli, che una Tivoli migliore non solo sia possibile ma doverosa. Con la nostra lista abbiamo messo a disposizione donne e uomini con conoscenze, competenze, amore per la propria città e passione. Ma soprattutto abbiamo la volontà di costruire una nuova visione della città insieme ai cittadini, per questo sono anni che siamo sul territorio, proponendo e accogliendo proposte, per migliorare Tivoli in sinergia con i territori.
Che priorità ponete nel vostro programma e su quali contenuti punterete?
Il decoro urbano dovrà essere la priorità assoluta. Modernizzare i processi, mettendo a disposizione dei cittadini degli strumenti per segnalare tempestivamente i disagi così come garantire alla pubblica amministrazione di intervenire tempestivamente, 365 giorni l’anno, con personale dedicato. La mancanza di risorse che spesso si paventa è un falso problema. O meglio, seppur vero che non ci sono finanze comunali floride, è allora ancora più indispensabile sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dagli enti sovracomunali. Ci sono milioni di euro che la Regione, anche attraverso i fondi europei mette a disposizione degli enti locali ogni anno. È determinante non perdere più queste occasioni così come è spesso successo nel passato. Ma per fare questo ci vuole volontà, conoscenza, competenza e progettualità.
Che tipo di attività state facendo sul territorio?
Siamo attivi sul territorio da ormai sei anni. Siamo partiti da una piccola associazione culturale che giorno dopo giorno si è sempre più strutturata, uscendo anche fuori dal territorio comunale e lavorando sempre in sinergia con i cittadini che sono la vera risorsa di ogni città. L’ascolto, gli eventi pubblici di confronto, le attività formative e culturali sono stati gli strumenti che abbiamo attuato, da sempre. Oggi rappresentiamo nel territorio tiburtino il Partito più antico d’Italia e questo non solo ci rende orgogliosi ma ci responsabilizza notevolmente. Ma questo sarà un proseguo di un percorso che portiamo avanti da anni, un percorso di crescita che non si fermerà mai, così come non si è mai fermato il Partito Repubblicano.
Come nasce la tua candidatura?
È nata cinque anni fa, quando decidemmo di partecipare alle elezioni comunali con la lista civica di Partecipazione Popolare. Il dovere di proseguire un discorso con i tanti cittadini che mi sono sempre stati vicino, il desiderio di poter contribuire al miglioramento della mia città e soprattutto la consapevolezza che la politica non esiste se non è una pratica collettiva, mi ha spinto ha ricandidarmi anche per queste imminenti elezioni amministrative. Più che la mia candidatura, dunque, sono orgoglioso di poter essere rappresentante di un gruppo di donne e uomini che hanno deciso di aderire a un progetto politico e di lottare insieme a me per il bene delle nostra città.
Quali sono i tuoi riferimenti culturali?
Ricordo ancora quando avevo poco più di sei anni e entrai nella sede storica del P.R.I. di Tivoli. Dalle pareti venivi osservato dai volti di Mazzini, Cattaneo, La Malfa e dagli articoli della Costituzione della Repubblica Romana. Diciamo che l’imprinting è stato abbastanza formativo perché la curiosità mi ha spinto ad approfondire la storia dietro a quei volti, dietro al loro impegno. Più avanti con gli anni sono stato affascinato dalla figura di Sartre, tanto da farci una tesi universitaria, soprattutto per la sua passione e il suo impegno civile che vedeva l’uomo, nella sua filosofia, come unico responsabile del mondo e di sé stesso attraverso la sua libera iniziativa e attraverso la sua responsabilità. Un idea che ho sempre condiviso e che cerco di ricordarmi ogni giorno, in ogni frangente della mia vita.