Le forze politiche italiane rappresentate a Bruxelles non sembrano essersi rese conto che, sul voto per abolire le proibizioni alle armi date all’Ucraina, sono riuscite nel capolavoro di finire tutte in minoranza. Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia dovranno spiegare come pensano di sostenere l’Ucraina nel momento che se fosse per loro questa dovrebbe difendersi senza poter contrattaccare. Per qualsiasi manuale militare meglio sarebbe fuggire a gambe levate. Se per il Pd il problema è semplicemente teorico, non ha responsabilità di governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno fatto avere una batteria samp t a Kyiv e gliene hanno promesso persino un’altra, cosa gliele danno a fare? I missili samp t sono contraerei, e l’aereonautica russa colpisce l’Ucraina dal suo spazio aereo. E meno male che l’onorevole Meloni ha addirittura assicurato di inviare una batteria di micidiali Himars, missili terra aria. Non fosse che secondo i criteri di acquisto stipulati, gli Himars arriveranno in Italia nel 2027. Fra tre anni, fosse per il sostegno Meloni, non ci sarebbe nemmeno più l’Ucraina. Il ministro Taiani, un sofisticato esperto della politica internazionale, ha osservato che l’America è molto prudente sul tema di colpire il territorio russo. A parte il fatto che l’America è in campagna elettorale, se mai l’America decidesse per l’autorizzazione, l’ultimo a saperlo sarebbe il governo italiano visto che dal primo momento, proprio con Taiani, si è detto contrario a riguardo.
Il governo italiano nemmeno si è accorto che a Bruxelles si votavano le restrizioni dopo che l’Ucraina aveva distrutto una base di armamenti russi a Tver. Secondo il Cremlino questa base era a prova di attacco nucleare. Invece è saltata per aria a 500 chilometri dal confine, con un drone di fabbricazione ucraina, Non conosciamo armi italiane che dispongano di una simile gittata, per cui, invece di porre limiti e regole di ingaggio inutili, il governo italiano farebbe bene a documentarsi con la difesa ucraina. In effetti c’è un rischio nelle relazioni con questo paese, che non è dovuto all’escalation, già in atto da due anni, ma che l’Ucraina superi in efficienza bellica tutto il resto del continente, legati come siamo rimasti ad un’idea di guerra convenzionale desueta da più di ottant’anni. L’Europa di oggi sembra la Francia che fortifica la linea Maginot, quando i carri tedeschi le piombano alle spalle.
Tutto sommato una prova di maggiore coerenza, l’hanno data movimento cinque stelle, lega e verdi sinistra, che sono proprio contro il sostegno all’Ucraina, tanto che non è la Lega a dover spiegare perché sta in un governo che si spreca in salamelecchi con Kyiv, ma perché non fanno tutti una bella maggioranza che inviti l’Ucraina a capitolare. Almeno questo sarebbe un modo sicuro di far finire la guerra, il contributo italiano alla pace, lo disse persino il papa, un tappeto rosso steso per gli anfibi di Putin. Altrimenti, resta la scelta compiuta dagli altri paesi europei che va in una direzione completamente opposta, quella di rendere la Russia incapace di proseguire la sua offensiva e costringerla a ritirarsi dai territori occupati di una nazione sovrana e indipendente. Soluzione, che giunti a questo punto, sono più di due anni che i russi prendono legnate sui denti da un popolo di elettricisti, potrebbe essere divenuta piuttosto plausibile.
Museo del Risorgimento Mazziniano Genova