Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è espresso sinteticamente e con efficacia sull’intervista del ministro degli Esteri russo Lavrov ad una emittente italiana. Draghi l’’ha definita “aberrante”. Poi davanti ad un paese che bombarda da due mesi le abitazioni civili di uno Stato sovrano, lasciando dietro di sé macerie e fosse comuni, Draghi ha aggiunto che l’Ucraina ha diritto di difendersi. Quando ad un paese si concede il diritto di difesa non è che poi subito gli si limita il modo di applicarlo. Se l’Ucraina vuole difendersi con armi pesanti o leggere, contrattaccando o dialogando ce lo dirà il governo ucraino. Quando saremo invasi noi nel nostro salotto buono, avremo le mogli stuprate ed i figli uccisi, ascolteremo volentieri i tanti pacifisti italiani cosa suggeriscono di fare. Per ora sono attaccati gli ucraini.
L’Ucraina ha la singolarità di avere a capo del governo un cittadino ebreo, e il ministro degli Esteri russo si è sentito in dovere di commentare che anche Hitler era ebreo. Per cui se si tratta di denazificare qualcuno o qualcosa bisognerebbe iniziare da Lavrov e dal suo padrone. I nazisti sono solo loro.
Il presidente del Consiglio italiano sbigottito dagli argomenti del ministro russo, ha anche rimarcato come una rete televisiva nazionale abbia concesso un’intervista ad un ministro di un paese aggressore, che ha indicato l’Italia come un suo nemico, senza contraddittorio. La televisione nazionale in questione, Rete 4, è privata e con il senno di poi verrebbe da pensare che quando i pretori oscurarono negli anni ’80 fra altre, anche questa emittente, fecero bene. Non vogliamo poi rivangare che il proprietario di questa televisione sia anche stato l’unico capo di governo a recarsi in Crimea per festeggiare l’annessione di Putin in barba alle sanzioni internazionali. La strada della conciliazione con i russi è stata tentata in quella occasione ed ora se ne vedono i risultati.
Piuttosto anche la televisione di Stato non è poi molto diversa da quelle private. In Rai abbiamo tutte le settimane l’esibizione di un personaggio che disprezza i governi democratici, la Nato, elogia le dittature e visto che c’era, ha fatto pure sapere, in altra sede, che la Seconda guerra mondiale è responsabilità dell’Inghilterra e della Francia, non di Hitler. Perché stupirsi poi di Lavrov e dei conduttori di Rete 4, dopo aver ascoltato Rai 3?
La Russia sostiene le sue ragioni, se vogliamo fargliele cambiare, va sconfitta sul campo. L’Italia, una volta espressa la posizione del capo del Governo, con chiarezza inequivocabile, veda di capire esattamente cosa vuole sostenere. Per lo meno a livello di televisione pubblica, una linea va presa.