L’unica idea di natura economica industriale proveniente dal governo in tutti questi mesi, è quella di ritorno all’energia nucleare fatta dal ministro Pichetto Fratin. Se davvero si possa realizzare ed in che tempi per recuperare il gap dal resto dei paesi europei che invece al nucleare non hanno mai rinunciato, nessun incidente, nessun disastro ambientale, il ministro non lo dice, e soprattutto tace il resto del governo. Perché se ci si attiene al prossimo documento di Finanza pubblica, il presidente del Consiglio ieri a Cernobbio, sa giusto quello che non c’è contenuto. L’onorevole Meloni sembra Eugenio Montale in Ossi di seppia.
“Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Disgraziatamente, la sola mancanza di voci di spesa che dilapidino risorse, per quanto pregevole possa essere, non basta. E meno male che il capo dello Stato ha ricordato, proprio nelle stesse ore, che occorre portare avanti l’integrazione europea, cominciando con il rimontare la montagna del debito pubblico. Il governo, escluso il buon Pichetto Fratin, appunto, sembra completamente indifferente alla questione, tanto che l’onorevole Meloni ha detto che all’Italia spetta un posto in Commissione per il ruolo svolto ed il prestigio che ricopre. Servirebbe il prestigio del suo di governo, che per quanto fatto finora, non hanno nemmeno ratificato il Mes, un’altra penosa proroga ai balneari, un posto non lo merita affatto. Piuttosto verrebbe da chiedersi se davvero fosse il caso di darglielo. Non si sa nemmeno se il candidato prescelto per la Commissione abbia svolto con successo le sue mansioni di governo. Se poi l’idea dell’Europa che possiede il governo, è quella del ministro Giorgetti espressa qualche settimana fa al Meeting di Rimini, per cui l’Europa sarebbe una palla al piede e pure autoritaria e fallimentare tipo l’Unione sovietica, forse sarebbe meglio per la Commissione non avvalersi del contributo del governo italiano.
D’altra parte il presidente del Consiglio non sembra nemmeno percepire le questioni che le si pongono, convinta com’è che il paese stia andando bene. L’onorevole Meloni non manca di notare che l’Italia ha appena registrato l’aumento del Pil che pure è nella media europea e la media europea è piuttosto mediocre. Né più il governo si salva per il suo sostegno all’Ucraina, essendo riuscito ad incrinare anche quello. Se l’Italia non depone il veto all’utilizzo delle armi oltre confine, quella che il presidente del Consiglio italiano definisce una situazione di stallo, è destinata a precipitare a vantaggio della Russia. Non è difficile da capire anche per gli incompetenti di questioni militari. Se io posso bombardare dove mi pare e tu no, la guerra la vinco io, inutile abbracciare e baciare Zelensky.
Che il presidente del Consiglio viva oramai in una sua bolla di cristallo lo si capisce perfettamente dalle parole sul caso Sangiuliano, caratterizzato come una vicenda privata. Allora hanno fatto male a lasciarlo dimettere. Non c’è niente di privato in una storia finita sulla bocca di tutti e che coinvolge il ministero fino a quando non si capisce il titolo a cui partecipava ad ogni evento la dottoressa Boccia. C’è un’inchiesta in corso della magistratura contabile, i il governo farebbe bene ad attenderne i risultati, soprattutto il presidente del Consiglio, dovrebbe risparmiarsi gli attacchi e il far la morale ad un privato cittadino che potrebbe ancora risultare parte lesa.
Va tutto benissimo e abbiamo tutte le ragioni, questa la versione del governo convinto di finire felicemente l’intera legislatura. Beato chi ci crede.
galleria della presidenza del Consiglio dei ministri