Il presidente del Consiglio ha fatto bene a recarsi al Senato per rispondere al question time ed in linea di massima le gioverebbe una maggiore frequenza delle Camere, sia per il rispetto dovuto al parlamento, sia politicamente, perché ogni volta viene messa a confronto con i suoi predecessori, Renzi e Conte, fa un figurone, per lo meno a parole.
Sono infatti solo parole quelle che si possono prendere in considerazione sul pnrr o le pensioni. Il presidente del consiglio ha assicurato che non ci saranno ritardi e che se ci sono stati degli errori si correggeranno. Fino a prova contraria, fa piacere sapere che il governo, nonostante tante difficoltà sia in regola e voglia provvedere ad eventuali lacune. Piuttosto un certo trionfalismo sull’aumento dell’occupazione o per una previsione di incremento del Pil che agli analisti appare sballata, dovrebbe misurarsi poi con i rilievi della Commissione sulla manovra. Non si tratta di una bocciatura, gli scostamenti possono essere corretti anche facilmente, ma non si può non tenerne conto e far si che tutto appaia procedere nel migliore dei modi. La Commissione ha detto che la manovra italiana non è in linea con i parametri è questo ha un’influenza anche se il giudizio fosse sbagliato, perché intanto è stato dato, altre volte viene risparmiato. La Commissione è a fine a mandato, sta facendo politica? E cosa fa di diverso il governo italiano che ancora non si è deciso sul Mes? Il fatto che il suo di mandato sia appena iniziato, non testimonia a favore, al contrario. Sembra che il governo voglia trattare con la Commissione europea dei favori che non gli si intende concedere. Il governo si metta in regola, allora farà tutte le storie che vuole ed avrà la credibilità necessaria.
Il governo pecca di supponenza come sulla questione albanese. Certo che l’Albania non è la Germania nazista, chi può pensare una simile sciocchezza, come è una sciocchezza il riferimento a Guantanamo, ovviamente come al solito c’è chi non sa di che parla. Resta un problema serio quello della gestione di un campo profughi in una zona extraterritoriale e il governo non ha ancora nessuna idea o per lo meno non è stato in grado di spiegarla dei costi e della sicurezza, per non parlare dei tempi di realizzazione di simili strutture, che ancora non esistono e pure sono avversate a livello locale e parlamentare. Non sappiamo se il governo ha notato la situazione corrente dei lavori del parlamento albanese, forse sarebbe il caso. Anche per evitare l’impressione corrente che in realtà con il fiato già corto, non sono nemmeno tre mesi, si cerchi di guadagnare tempo. Dispiace per l’onorevole Meloni, se questo scorre sempre più velocemente.
Galleria della presidenza del Consiglio dei ministri
Sarebbe opportuno che il governo fissasse delle regole per ‘ingresso degli stranieri .L’aumento delle persone entrate illegalmente in italia dimostra che le politiche immigratorie adottate fino ad oggi sono state fallimentari. La creazione di campi di accoglienza in albania sara’ un’altro fallimento.