L’unico motivo per cui il governo potrebbe raccogliere la proposta di introdurre un salario minimo, sarebbe politica, ovvero quella di cogliere l’occasione di spazzar via il sindacato dal mondo del lavoro una volta per tutte. Perché dovrebbe essere ovvio che nel momento nel quale recepisco una proposta delle opposizioni di determinare un salario minimo uguale per tutte le categorie lavorative e su tutto il territorio nazionale, rendo vane le contrattazioni aziendali fra le categorie che pure ci sono state. Tanto è vero che la Cisl dimostra ancora uno scrupolo di coscienza arrivando a dire alle altre componenti, quello che Leporello diceva a Don Giovanni, “ma che fate?”. E che cosa stanno facendo Cgil e Uil? Finta di niente, tanto zeppe come sono di pensionati che importanza può avere in prospettiva il loro peso nel mondo attivo del lavoro. Pazienza per la contrattazione, pur di aumentare, come ha detto Landini, comunque la rappresentanza. Forse nelle liste alle europee, perché non si capisce come si possa rappresentare qualcosa dal momento nel quale si rinuncia a stipulare il contratto nazionale.
Come pure dovrebbe essere ovvio, una grande proposta rivolta al paese, caratterizza una forza politica quando è in grado di realizzarla. Se Pd e movimento cinque stelle avessero ritenuto il salario minimo una questione dirimente, non si capisce perché non l’hanno imposta per decreto quando ci consentivano solo le riunioni fra congiunti. Vi facciamo frequentare fra cugini ma, badate, vi diamo il salario minimo, caspita, quanta generosità! Altrimenti potevano avanzarla quando al governo sostenevano Mario Draghi anche per avere il parere a proposito di un presidente del Consiglio amico. Invece niente. Hanno atteso che al governo arrivasse l’onorevole Meloni per avanzare questo capolavoro, ma come non imponi un salario minimo? E la poverina che già ha tante gatte da pelare ha balbettato di non essere poi tanto convinta, meno male.
Resta appunto la sola tentazione di far fuori il sindacato mettendosi d’accordo con la Confindustria, che guardate come ha drizzato le orecchie. L’opposizione propone un salario minimo al 9, chiudiamo un’intesa all’8. Questa sarebbe vera politica politicienne. Fratoianni minaccia subito la piazza? Ma scusate, allora siete incontentabili, abbiamo raccolto il vostro suggerimento e poco importa che vi sia l’occasione di contenere il salario contrattato e magari impedire che si alzi ulteriormente su basi stagionali o regionali, come pure succede. Perché c’è anche questo di bello, l’ingenuità dei sostenitori del minimo, per cui una volta stabilito il minimo, poi si applica il massimo. La sanculotteria francese si sganascerebbe dalle risate. Persino i sanculotti e sono passati tre secoli avevano un’idea dell’economia più moderna di quella di Conte e la Schlein. Quelli infatti chiedevano un maximum, non un minimo, perché sapevano che si poteva lavorare anche per una paga di un tozzo di pane alla necessità. Poi anche il maximum sarebbe stato fallimentare, ma almeno dava un’idea di crescita, non di decrescita economica del paese. Senza contare che la sanculotteria non lo aveva proprio il sindacato per questo si rivolgeva direttamente al governo ed il governo la compiaceva volentieri. Principalmente per il gusto di neutralizzarla.