La situazione del governo dopo il ritorno del presidente del consiglio da Shangai appare a dir poco inquietante. La missione in Cina sembra aver prodotto lo stesso risultato dell’accordo siglato a suo tempo da Conte. Quello credendosi un gran furbo aveva scavalcato l’Europa, l’onorevole Meloni dall’Europa è stata proprio scavalcata, dimostrando ben poca furbizia. Se i cinesi hanno un senso delle dimensioni. per quanto l’Italia possa suscitare rispetto e i suoi leader siano capaci di impressionarli, penseranno di mangiarsela comunque in un boccone. Poi uno spera che un presidente del consiglio italiano instilli qualche goccia di coscienza democratica sulla crosta del potere cinese quando si incontra con quel molosso, invece avviene il contrario. Il presidente del consiglio italiano ha attaccato la libera stampa e lo ha fatto gratuitamente. L’onorevole Meloni non condivide il rapporto dell’Unione europea sullo stato di diritto in Italia? Legittimo, contesti il rapporto nel merito, non che si lancia in un azzardo accusando gli interessi editoriali avversi. Così facendo accredita l’idea che sta formandosi nell’Unione sul suo governo, già sufficientemente compromesso dalle polemiche sui giochi olimpici.
Non sapremmo dire se Galli della Loggia abbia ragione oggi a scrivere su il Corriere della Sera che le classi dirigenti occidentali hanno perso il senso della realtà rispetto alle minacce in corso, o se vuole attirare l’attenzione di un lettore italiano sempre più distratto. Certo, non c’è maggiore mancanza di senso della realtà dimostrata da un governo come quello italiano che si mette ad aprire una polemica sull’apertura dei giochi olimpici. Evidentemente non si rendono conto di cosa stanno facendo scimmiottando i vescovi. I quali appartengono ad uno Stato che non partecipa ai giochi. L’Italia invece vi partecipa. Se davvero la situazione è così grave da pensare che si sia violata l’identità nazionale, offesa la cristianità e persino si debbano contestare le regole organizzative che concernono gli atleti, Salvini è arrivato a questo, non si sa a che titolo, visto che il ministro non ha manco mai fatto sport in tutta la sua vita, il governo ritiri la delegazione olimpica per decreto, gli atleti restituiscano le medaglie e tornino a casa su due piedi. Altrimenti al governo si rimettano ad occuparsi di quello che riguarda i loro uffici, non quelli del comitato olimpico. C’è un articolo su il Giornale del ministro Roccella per il quale dalla analisi dell’apertura dei giochi si dedurrebbe il destino politico della Francia. Nemmeno Goebbels, che pure aveva attaccato tutto lo spettacolo popolare ed artistico in Germania, contestava le giustificazioni dei direttori teatrali per le loro opere tanto che il direttore teatrale comunista Gustaf Gründgens divenne uno dei più importanti del Reich. Il ministro Roccella disdegna quelle che sono state date e vorrebbe un rogo per Jolli in modo da poter vendicare il supplizio di Maria Antonietta. Sono giacobini, strepita il ministro. Al che uno farebbe bene a rispondergli voi siete peggio dei fascisti. La differenza è che i giacobini sono fieri di esserlo, i fascisti si vergognano.
L’amico della Direzione nazionale Gambioli è intervenuto ieri con un articolo per chiedere di prendere un’iniziativa politica contro questo governo e la prima che si presenta, quella de referendum sull’autonomia differenziata, va benissimo. Davvero non se ne può più e Gambioli avrebbe anche ragione, non fosse che appunto se come egli stesso scrive, il referendum sull’autonomia non raggiunge il quorum, un governo debolissimo si rafforza. Il referendum sull’autonomia rischia di dare un vantaggio al governo per lo scontro che si prepara sul premierato e visto che il governo sta avvelenando tutti i pozzi, evita di andare a bere nel primo che incontri. Serve un’opposizione che sappia far capire al paese la deriva che si sta prendendo, non un’opposizione che ha la medesima impostazione costituzionale del governo, dal momento che proprio la legge sull’autonomia nasce da una riforma fatta dall’attuale opposizione, escluso il movimento 5 stelle che almeno su questo non c’entra niente. L’Italia ha bisogno di una prospettiva completamente diversa, non che il governo cambia la legge e tutto va per il meglio. Il governo deve dimettersi. Bisogna chiedere la modifica della Costituzione, non della legge. Questa non è più una battaglia politica ordinaria. Siamo giunti ad una straordinaria dove al primo passo falso perdi nuovamente.
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