Il partito repubblicano può permettersi di parlare del ministero della Cultura, perché al paese ha dato Giovanni Spadolini, della cui condotta personale e di governo si può ancora essere oggi fieri perché esemplare. Sangiuliano forse avrebbe dovuto pensare che si sarebbe trovato sulla stessa sedia, con responsabilità ancora più gravi, data la ridenominazione del ministero in questione che una volta era di semplici “Beni culturali” e adesso ha ripreso la dicitura dell’epopea di Giovanni Gentile. Disgraziatamente il lavoro del ministro Sangiuliano non è stato intralciato dal gossip, come pure si legge nella sua lettera di dimissioni irrevocabili e per un certo verso appare sintomatico che il ministro non se ne sia accorto, o forse non se ne voglia accorgere. Il guasto era già tutto nella compagine ministeriale dal momento della sua formazione. Semmai Vittorio Sgarbi avrebbe dovuto fare il ministro e Sangiuliano, con tutto il rispetto, il sottosegretario. E’ avvenuto il contrario.
Qualsiasi errore avesse potuto commettere Sgarbi, quello sarebbe stato attribuito al suo genio, mentre il primo scivolone in cui incappava il povero Sangiuliano, avrebbe investito in pieno il presidente del Consiglio ed il suo partito. Il principale errore del ministro? Il diluvio di foto con la signora Boccia, il cui impatto mediatico è stato devastante. Sgarbi sarebbe stato capace di fotografarsi anche nudo ma mai di continuo con una presunta collaboratrice. Qualunque cosa si leggesse sui giornali, le foto di Sangiuliano insieme alla dottoressa Boccia, erano impietose e quelle si che sono destinate a fare storia. Poi la pietra tombale sulla carriera ministeriale è stato il quarto d’ora di intervista al Tg1. Uno Sgarbi non non si sarebbe mai messo a parlare dei sentimenti per sua moglie o altri. Ci ha l’opera d’arte stampata in testa Sgarbi e davanti alle telecamere non resiste dall’occuparsene. Cosa che aiuta un ministro della Cultura, la passione per l’arte.
Se poi l’obiettivo di Sangiuliano era quello rivendicato dal presidente del consiglio, il cambiamento dell’egemonia culturale italiana, visti gli effetti, viene da credere che questa trasformazione tanto significativa è perlomeno da considerarsi ancora prematura. Il governo ha deciso di ignorare il problema del decoro istituzionale, dietro al quale traspare l’ombra di una classe politica non all’altezza del compito preposto al suo incarico. Il buon Sangiuliano è affogato in un bicchier d’acqua. Questo ovviamente credendo alle dichiarazioni del ministro dimissionato sulla piena regolarità e legalità del suo operato. Data volentieri per scontata la buona fede del ministro e l’irreprensibilità della sua virtù pubblica. A maggior ragione, non si capisce perché il ministro non si sia limitato a rivendicare tutto questo invece di offrirci uno scorcio di vita privata, che francamente non riguarda le sue mansioni.
Prima di porsi il problema dell’innovazione culturale del paese, la maggioranza di governo avrebbe fatto bene a riflettere sul livello della classe dirigente di cui si disponeva. Sangiuliano resta un’ottima persona, un infaticabile lavoratore, e tutto quello che si vuole. Lo si ricorderà perché ha fallito miseramente. Se si fosse dimesso subito sarebbe stato meglio. Poi, se gli si è impedito di dimettersi per scaricarlo nel ludibrio, ecco che le responsabilità vanno attribuite al capo del governo, non a Sangiuliano.
Sono già diversi i membri del governo che lasciano interdetti e l’elenco era aumentato con coloro che si erano abbandonati in polemiche con il comitato olimpico, o peggio, durante i giochi. Poi c’era un caso regresso Santanchè, uno Lollobrigida, un altro Delmastro, tutti affari su cui noi non ci siamo mai permessi di aprire bocca, e che pure hanno riempito le cronache. Il più grave potrebbe ancora dover arrivare. Attenzione al nome di Fitto che si vorrebbe fare commissario in Europa, dopo aver votato contro la Commissione. Da qualche giorno si legge sui quotidiani che il Pnrr è ancora per aria e destinato a restare tale, con tanti saluti al vanto di aver centrato tutti gli obiettivi. Ecco auguriamo di cuore al paese che quanto si è letto su questo argomento, sia davvero solo gossip.
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