Grazie all’infantile passione per Twitter, un uccellino che spiffera una ventina di parole mai altrimenti pronunciate, abbiamo conoscenze un tempo inimmaginabili. Ecco cosa twittava Michele Geraci sottosegretario leghista agli Esteri del primo governo Conte, 5 luglio 2019: “Ho avuto l’onore di parlare col Presidente Putin a cena assieme al Premier Conte, ai due Vice Premier e a Moavero”. Poi Geraci aggiunge “Avere la possibilità di discutere su questioni economiche con chi conosce veramente il mondo è sempre una grande esperienza”. E non è che ci possano essere particolari dubbi sul livello di esperienza fra Putin e un Geraci, al governo da meno di un anno. Ma di cosa hanno discusso i vertici del governo italiano con Putin? “Con il presidente Putin abbiamo discusso sul perché il liberalismo abbia esaurito le sue forze”. Putin aveva appena rilasciato una intervista al Financial Times e la discussione con Putin, insieme alla ammirazione per una Cina divenuta prima del previsto una superpotenza tecnologica, aveva trovato una convergenza nella convinzione dell’indebolimento della società occidentale. Considerando il successivo bilaterale con la Cina preparato proprio dallo stesso Geraci, l’intero governo italiano condivideva questa valutazione. In pratica Conte, Salvini e compagnia si erano scordati del dettaglio, di essere loro i rappresentanti della società occidentale decadente.
L’occidente decadente con tutti i suoi errori di valutazione si appoggia pur sempre su un sistema consolidato da più di tre secoli, sa limarsi le unghie e riprendere a funzionare. Resta ancora tutto da vedere se la Cina, cresciuta impetuosamente per buoni trent’anni, mantenga questi standard raggiunti. Oggi l’ economia cinese si trova di fronte ad una triplice pressione derivante dalla contrazione della domanda, dallo shock dell’offerta e dalle aspettative sulla congiuntura dei mesi a venire considerati più deboli del previsto. Poi c’è un altro aspetto completamente incognito, la bomba demografica. La Cina ha un calo di natalità mai registrato finora.
Ciò non toglie, su questo Geraci, Putin e compagnia hanno ragione, che la Cina sia stata sottovalutata in occidente e adesso si è aperta una partita molto difficile a cominciare dalla questione del Taiwan. Quello che però è sfuggito completamente a Geraci è che nessun governo occidentale ha mai sottovalutato la Russia. Fu quello Conte uno con i suoi salamelecchi a Putin a sopravvalutarla. La Russia è un paese che annaspa da decenni, aggrappata alle sue risorse naturali, incapace di uno sviluppo tecnologico di qualsiasi genere, persino nel settore in cui più si concentra, ovvero quello militare. La stessa oligarchia, presto Putin se ne accorgerà, o, forse se ne è già reso conto, viste le morti degli oligarchi piuttosto elevate di questo periodo, è uno svantaggio. Concentra troppe risorse in poche mani ed è destinata ad avere un effetto negativo sulla popolazione, anche se quella asiatica non è mai incline alla ribellione, potrebbe esserlo allo scontento.
La vocazione imperiale della Russia è tutta qui, in questa miseria di capacità di sviluppo tecnologico, priva della possibilità di incrementare le proprie risorse e di un criterio equo di distribuzione, cerca di impossessarsi di quelle altrui. Non è che ci sia da essere poi così convinti che gli ammiratori di Putin della famosa cena con Geraci, l’abbiano capito completamente. L’occidente può decadere, la Cina deve ancora dimostrare di reggere la crescita, la Russia, semplicemente, è sempre rimasta un paese tristemente stagnante.