Alcuni colleghi ci hanno inviato articoli molto allarmati sulla missione navale russa nell’Atlantico, dettagliati e ben scritti, che mi sono assunto la responsabilità di respingere. Non c’è nessuna ragione di allarme. La flotta russa che è martoriata nel mar Nero ha mandato qualcuno dei suoi effettivi in vacanza nei Caraibi. Può darsi benissimo che abbiano svolto anche dei test balistici di alta precisione con una delle poche fregate che a Putin restano intatte. Dl fatto, in porto all’Avana, i russi sono un’attrazione turistica. Il bilancio della guerra in Ucraina lo si cava dai dati sulla flotta impiegata. Si è iniziato con l’affondamento della Makarov, maggio del 2022, per poi perdere altri 24 scafi, insieme a 15 danneggiati, un terzo delle navi impiegate. Putin non dispone di tutte queste risorse, dal momento che parte della flotta russa è ferma in cantiere, nemmeno a dirlo, entrambe le due portaerei rimaste. Per cui se qualche pezzo ancora galleggia meglio tenerlo lontano dalla zona di guerra. Il bello che l’Ucraina una marina, non ce l’ha, come non ha un’aviazione. Persino l’ammiraglio Persano sembra Horace Nelson in confronto ai comandi navali russi. Purtroppo per Putin i successi di terra, piuttosto patetici per la verità, non compensano lo scacco preso ad Odessa, o meglio ancora alla remota ed insulsa Isola dei serpenti. La guerra in Ucraina è per il controllo del mar Nero, non per i ruderi di Karkiv. E questa guerra Putin l’ha persa da due anni. Si capisce che voglia distrarsi nei mari esotici frequentati dal Benito Cereno di Melville. Si attende che cambi il vento.
Il pezzo più pregiato della flottiglia spedita a Cuba dalla marina russa, una fregata, un sottomarino, una nave cisterna è di sicuro il rimorchiatore che li accompagna. Essendo il sottomarino nucleare di nuova generazione, importante per il Cremlino che non coli a picco come gli è successo con il Kursk, o che non finisca in avaria, come il K 19. Si può essere sicuri che il battello non porti a bordo testate nucleari perché quando la Russia ha impiegato i suoi battelli con tali funzioni li ha persi. Non c’è nessuna testimonianza in grado di assicurare che Putin abbia superato la tragedia del Kursk, né tanto meno che abbia voglia di cimentarsi in un’impresa consimile.
Per carità, i nostri colleghi illustravano lo stato della minaccia e la provocazione comportata agli Stati uniti d’America, in maniera indiscutibile. I missili russi sono a otto minuti dalle coste della Florida. Tutto vero. In teoria, dal momento che otto minuti in guerra oggi sono diventati come le otto ore di Waterloo. In pratica, i marinai russi sbevazzano nei bar dell’Avana e ballano con belle ragazze. Poveretti, visto quello che stanno passando per restare a galla, se lo meritano.