Si è spento l’amico Antonio Martini. Alla famiglia le condoglianze della segreteria del Partito e della redazione tutta de La Voce Repubblicana. Pubblichiamo un ricordo di Roberto Fantoni
Per ricordarlo compiutamente dovremmo scrivere tutta la storia di Nuova Repubblica fino ad oggi. Ma Tonino merita qualcosa di più. Ben pochi sanno che fosse un gentiluomo di altri tempi, elegante nei modi, colto, sagace, pacato nei commenti anche se, specie con gli amici più stretti, talvolta caustico. Soprattutto era un uomo umile, portato ad aiutare gli altri sacrificando se stesso. Eppure parlava con i Capi di Stato,arabi e non. Aveva ereditato dal padre Francesco il rispetto e la gratitudine che quel mondo, doveva ai De Martini. Spesso era anche imparentato con qualche Ministro. Conosceva perfettamente inglese, francese ed arabo ed era un cittadino del mondo con una mente aperta e libera da ogni pregiudizio; la sua competenza nella politica internazionale era ricca e profonda, essendo al corrente di elementi che pochi sapevano. Da Pacciardi aveva ereditato la capacità di analisi e la decisione nell’azione anche se, da buon mazziniano, ha conosciuto più sconfitte che vittorie. Sconfitte che non lo hanno e non ci hanno mai piegato. A differenza del vecchio leone, non ha mai subito l’offesa del tradimento perché ha saputo circondarsi di veri amici sinceri che lo hanno amato come un fratello. Soprattutto ha saputo condividere la storia con loro, e quando condividi la storia, una bella e grande storia, il legame diventa indissolubile. Addirittura oltre il sangue. Ebbe una venerazione per il padre Francesco il quale, da Generale, aiutò Pacciardi a ricostruire l’esercito italiano dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale. Questo legame con l’Esercito italiano è sempre stato forte in Tonino ed anche qui, il rispetto delle gerarchie militari nei suoi confronti altissimo ed intangibile. Ho visto personalmente di quale stima godesse e con quanta umiltà si schernisse. Ha sempre voluto fare il romano purosangue, eppure negli ultimi tempi aveva riscoperto le sue origini napoletane, sentendo il richiamo di un mondo culturalmente più vicino alla sua sensibilità cosmopolita e poliglotta, isolandosi da un contesto gretto ed autoreferenziale. L’età e gli acciacchi ne limitavano l’attività eppure era quotidianamente presente con il suo blog “Il Corriere della Collera”, sui social e su you tube con interviste che rimarranno nella nostra memoria perché, spesso, profetiche. Ora è con Pacciardi, Mita, Vitangeli, De Zio nella Repubblica dei giusti.
Ciao Tonino. Ti vorrò sempre bene