Il dipartimento di Stato Usa non è rimasto molto impressionato dalla notizia lanciata da Mosca di una imminente esercitazione navale ai Caraibi. Francamente prevale la curiosità. Gli Stati Uniti ancora hanno negli archivi le registrazioni del disastro del K 19, il sottomarino nucleare sovietico che nel 1961 si doveva avvicinare alle loro coste e già all’altezza della Groenlandia è andato in avaria , ha rischiato di saltare per aria e ha dovuto tornare indietro. Certo, si tratta di un evento di ben 63 anni fa eppure fa parte della storia della marina statunitense. L’ammiragliato si divertì un mondo a vedere quel presunto gioiello della guerra atomica sottoposto all’umiliazione di dover emergere sotto le telecamere americane che ne trasmettevano le immagini del disastro in tutto il Paese.
Vero anche che negli ultimi anni si incrociano scafi e battelli russi un po’ ovunque, ma davvero nessuno gli ha mai più dato particolare interesse. al limite la Turchia quando avvistano natanti nelle loro acque. Se poi i russi pensano ad una esercitazione imponente di mezzi navali da guerra a ridosso della Florida, a tutti gli effetti, le cose cambierebbero. Il dipartimento di Stato ha fatto sapere che monitoreranno con attenzione gli eventi. In questi mesi gli Stati Uniti hanno maturato un’idea precisa dei risultati della flotta russa nel mare di Azov, sotto casa, praticamente. In due anni hanno perso il trenta per cento della flotta contro gli ucraini che dispongono principalmente solo di droni. Non solo, non sono riusciti ad effettuare uno sbarco ad Odessa, se lo hanno tentato nessuno se ne è accorto, ma hanno perduto persino l’isolotto dei serpenti che pure erano riusciti a conquistare nella prima fase dell’invasione. In pratica le navi russe si riparano dietro la Crimea, dove ancora vengono colpite e la loro efficienza è presso che azzerata. Secondo gli analisti vanno avanti con questa media e in cinque anni la flotta russa impiegata sarà interamente azzerata.
Da qui la curiosità statunitense per come possano affrontare le asprezze dell’Atlantico, perché anche se supportate da Cuba ed il Venezuela, non è proprio la stessa cosa dei porti di provenienza. Dove tra l’altro gran parte della flotta russa, che è poi quella vecchia sovietica, è in stato di riammodernamento. Putin ha un vero ammasso di ferri vecchi che è un miracolo stiano a galla. A dirla tutta, la marina statunitense, più che della difesa, è preoccupata per i soccorsi. Avviene spesso che la flotta russa affondi e a Mosca non vogliono essere aiutati. Una situazione sempre imbarazzante.