Anche se, come diceva Norberto Bobbio, una democrazia si nutre della linfa vitale del dissenso, è fuori discussione che ogni manifestazione vada autorizzata. Ma in una democrazia, se le forze di polizia hanno il compito di salvaguardare la legalità, hanno in primis il dovere di garantire la sicurezza, compresa quella dei manifestanti abusivi: soprattutto quando sono ragazzi inermi e magari anche un tantino sprovveduti.
E proprio perché siamo sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine, abbiamo l’obbligo di onestà, in primis nei loro confronti, per riconoscerne anche gli errori che non vanificano gli incommensurabili meriti che hanno avuto, hanno e avranno. Le parole del Capo dello Stato ritengo che abbiano sintetizzato un sentire che non puó non essere anche quello del governo, al netto dei Donzellini di turno.
In ultima analisi, anche se restano sempre valide le straordinarie riflessioni di Pier Paolo Pasolini (magari non propriamente riferibili a quanto avvenuto a Pisa), faccio mie le parole dell’amico di una vita Davide Giacalone: “Si può manifestare, anche idee toste, senza per questo ricorrere alla violenza. E si può garantire l’ordine pubblico senza usare la violenza. Il secondo è un dovere.”