Nel dibattito sulle presidenziali americane c’è un grande assente, ed è il ruolo della preservazione del patrimonio naturalistico e ambientale, di cui il paese è pieno. Per approfondire questa tematica abbiamo intervistato una voce autorevole dell’America profonda: Timothy Mathern, state senator del North Dakota dal 1986, già candidato governatore e leader dei Democratici al senato statale, membro della Midwestern Legislative Conference. Con un’estensione pari a metà della Germania e quanto più lontano possibile dalle due coste, il Dakota del Nord ospita il Theodore Roosevelt National Park, ad oggi l’unico parco nazionale dedicato alla memoria di un presidente.
Senatore Mathern, quali sono le più grandi difficoltà che un parco nazionale americano come il Theodore Roosevelt National Park si trova a dover affrontare nel 2024? «I combustibili fossili lo stanno danneggiando a causa di un eccessivo sfruttamento delle miniere e dei trasporti. Il parco è minacciato anche dalla degradazione del suolo legata al fenomeno del cambiamento climatico».
Quali sono le misure che mettete in campo a livello legislativo per la tutela quotidiana delle aree naturali protette? «Le misure di protezione messe in campo dal legislatore spesso vengono sconfitte e si rivelano inefficaci. Lo stanziamento di fondi per promuovere il turismo, al contrario, può risultare utile per rendere i cittadini più consapevoli della necessità di proteggere i parchi».
Qual è il suo punto di vista sulla transizione ecologica? È sostenibile come modello di sviluppo? «La transizione ecologica è già in corso, e non rappresenta – io credo – un modello sostenibile».
In Europa in molti sono convinti che la cura dell’ambiente sia un tema divisivo appannaggio di una parte politica. Anche in North Dakota è così? «È così, anche in questo stato».
Pensa che le posizioni di Donald Trump sul cambiamento climatico possano rappresentare un problema in caso di una sua (ri)elezione? «Sì, le posizioni di Donald Trump sono disastrose per l’ambiente e non farebbero altro che accelerare ulteriormente il cambiamento climatico».