giovedì, 30 Marzo 2023
  • Login
LA VOCE REPUBBLICANA
Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Editore: Partito Repubblicano Italiano
  • Home
  • Attualità
    • Guerra in Ucraina
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Economia
  • L’editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità
    • Guerra in Ucraina
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Economia
  • L’editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
No Result
View All Result
LA VOCE REPUBBLICANA
No Result
View All Result

La disfatta russa prima della grande offensiva

Redazione di Redazione
18 Febbraio 2023
in Guerra in Ucraina
0
Condividi su FacebookTwittaCondividi su WhatsApp

A due giorni di distanza della rilevazione de La Voce Repubblicana sulla disfatta russa a Vulhedar, il Corriere della sera ha riportato la notizia con un articolo di Lorenzo Cremonesi. Anche se l’attacco russo era avvenuto il 12 febbraio si comprende perfettamente che al Corriere abbiano un maggiore scrupolo nel verificare fonti di guerra tanto clamorose. Ovviamente La Voce confida pienamente in quelle di suo possesso. Rispetto alle 5mila vittime denunciate da La Voce, il Corriere ne attesta mille. La Difesa russa ne ha ammesse 500. È interessante notare come il Corriere offra una diversa spiegazione dell’offensiva, e cioè non l’inizio come ha scritto La Voce di quella che, non si sa chi, ha previsto in primavera, ma “una prova generale” della stessa. Se allora si trattata di una prova generale e sono solo stati mille i morti sul campo di una brigata, la 155esima, che dispone di seimila effettivi, la “prova generale” è stata la prova di un insuccesso clamoroso. Perché allora, disponendo ancora di 4 mila uomini e dovendo fare una prova generale, non effettuare un secondo tentativo? Senza il quale i russi avrebbero messo in prova semplicemente la resa alla resistenza ucraina.

Quale che sia stato il costo dell’assalto a Vulhedar, questo è parte dell’offensiva russa che in primavera risulterà vincente, o come appare evidente fin da ora, un nuovo buco nell’acqua. La brigata chiamata in causa è un reparto di élite della marina stanziata in Siberia e mandata a schiantarsi senza nessuna precauzione. Ciò significa o che il comando russo sia guidato da decerebrati o che non disponga di ulteriori riserve. In realtà le due cose insieme. L’attacco delle truppe regolari contro Vulhedar segue i successi ottenuti dai mercenari della Wagner nell’enclave di Soledar che hanno ridotto i loro effettivi ad un terzo e non sono in grado di una nuova azione. Il loro comandante in capo, Prigozin, che poi non è uno stratega è uno chef, costretto a leccarsi le ferite si è scagliato contro la burocrazia moscovita che comprometterebbe i risultati sul campo. Magari il problema fosse come ai tempi di Bulgakov, la burocrazia. I generali russi pianificano gli attacchi sulle mappe, nemmeno aggiornate, senza preoccuparsi delle condizioni reali del terreno, quello di Vuhledar era interamente minato e nemmeno si preoccupano degli armamenti che si trovano contro i loro soldati. La Difesa ucraina sostiene che i russi combattano come si faceva nella seconda guerra mondiale, ma per la verità, solo i generali prussiani del ‘700 assumevano una condotta di guerra simile. Non mancano poi lati paradossali, come il leader dei macellai ceceni, Kadyrov, oramai stabilmente stanziato in retrovia che agita una pistola Mauser per invitare Zelensky a spararsi. Non fosse che si è appena suicidato l’ex capo di Stato maggiore Makarov, e a ruota, la responsabile del finanziamento dell’esercito. Esercito il quale stando ai convincimenti della difesa britannica è già oltre il 90 per cento delle scorte utilizzate.

Si è fatto un gran parlare di 11 navi da guerra russe arrivate nel Mar Nero e soprattutto di migliaia di aerei ed elicotteri stanziati al confine con l’Ucraina, come prove dell’offensiva imminente. Le navi devono essere molto lontane delle coste perché la flotta predisposta per la prima invasione ha perso la sua ammiraglia causa un drone di fabbricazione artigianale lanciato da un canotto. Gli aerei invece non sono stati confermati dagli osservatori internazionali ed in effetti appare molto particolare il piano d’attacco russo che è stato sviluppato quasi interamente senza la sufficiente copertura aerea. Scriviamo “quasi interamente” perché in verità i russi si sono appoggiati all’aviazione eccome, tanto che nella prima settimana hanno perso più aerei che carri armati. Gli aerei sono molto più facilmente individuabili da armi di difesa che sanno neutralizzare più del 50 per cento dei missili che sono stati sparati. Per cui aerei e soprattutto elicotteri sono stati un’occasione di addestramento per gli ucraini di tiro al bersaglio.

Mettiamo invece che la Russia abbia una tale sofisticata tecnologia della sua aviazione da sfuggire a qualsiasi contromisura, allora non si capisce cosa aspetti ancora ad impiegarla, se non per il dato bellico del secolo scorso della Battaglia d’Inghilterra. La famosa operazione “leone marino”, in cui la Germania utilizzo più di duemila aerei senza successo, perché una guerra di conquista non si vince con l’aviazione e nemmeno con la marina, si vince con le truppe a terra. Quelle russe non si vedono più, perché le 250 mila ammassate dal settembre del 2021 al confine, si sono rivelate insufficienti e non sono mai state rimpiazzate nelle loro perdite, se non con la leva ottenuta nelle carceri, a sua volta spazzata via al 70 per cento in poche settimane. Mentre per preparare un soldato regolare in grado di combattere a questi livelli non bastano sei mesi e quindi i militari mandati di leva al fronte risultano impreparati.

In occidente molti hanno dato grande attenzione alle parole del capo di Stato maggiore statunitense Milley per il quale né i russi né gli ucraini possono vincere questa guerra. Le posizioni del Pentagono sono dettate dalle loro valutazioni interne per cui, dire che uno non può vincere la guerra è come dire che uno l’ha già persa. L’importante per il Pentagono è interrompere il flusso di armi che impoverisce il suo arsenale. Zelenskj ritiene che sulla base di quanto sta avvenendo con i giusti armamenti possa riprendersi, anche piuttosto in fretta, l’intero territorio perduto ed ha perfettamente ragione. Un disastro militare come quello messo in scena dall’armata russa non ha precedenti nella storia mondiale. Il problema è solo politico. Se si limitano gli armamenti a Zelenskj i russi faranno pochi e scarsi progressi nel Donbass ma probabilmente vi resteranno. Se Zelenskj avrà tutte le armi che richiede ad agosto la Crimea tornerà ucraina. L’occidente deve solo decidersi. Se davvero intende appoggiare interamente le richieste di Kyiv e come dice il, presidente von der Layen, fino a quando non avrà vinto la guerra. A volte verrebbe da dubitarne. Più di temere la scomparsa dell’Ucraina, in Europa, ma anche in America, c’è chi teme la disintegrazione della Russia.

Foto CCO

Tags: CremonesiVulhedar
Redazione

Redazione

Altri Articoli

La nuova offensiva russa è già fallita

La nuova offensiva russa è già fallita

Appena trovato il cadavere del generale Makarov, per la Tass era depresso, sollevato da Putin dai suoi incarichi, il poveretto...

L’anno nuovo e il destino della guerra russo-ucraina alla luce del vertice di Washington

L’anno nuovo e il destino della guerra russo-ucraina alla luce del vertice di Washington

Si avvicina anche per gli ucraini il Natale, quest'anno particolarmente gelido e cupo, sotto una sorta di assedio medievale 2.0....

Le minacce russe superano i confini del ridicolo

La Russia colpita a seicento chilometri dalle sue linee

La base di bombardieri strategici nucleari  russa colpita ad Engels è collocata a seicento chilometri dalla linea del fronte ucraino....

Il 29 maggio convocato il Consiglio Nazionale del Pri

C’è un solo modo per arrivare alla pace

Quando abbiamo visto nominare al vertice delle forze russe il generale Surovokin, “Armageddon” come lo chiamano per la spietatezza mostrata...

Prossimo articolo
Una guerra segreta tra Iran e Israele

Una guerra segreta tra Iran e Israele

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Consigliati

Il fantasma della strage di Stato

Il fantasma della strage di Stato

Legge di stabilità 2023. Inizia un percorso accidentato

Il singolare paradosso del rischio dell’esercizio provvisorio

Articoli Popolari

  • Il documento della Direzione Nazionale del Pri dell’8 agosto

    812 Condivisioni
    Condividi 325 Tweet 203
  • Il documento della Direzione nazionale del 28 luglio

    731 Condivisioni
    Condividi 292 Tweet 183
  • Barbero, l’inutilità della filosofia e il segreto dei Templari

    714 Condivisioni
    Condividi 286 Tweet 179
  • La Costituente Repubblicana Liberaldemocratica, De Rinaldis Saponaro al Consiglio nazionale

    703 Condivisioni
    Condividi 281 Tweet 176
  • Lutto nel Pri. È morto Francesco Nucara

    683 Condivisioni
    Condividi 273 Tweet 171

LA VOCE REPUBBLICANA

Giornale di politica e attualità fondato nel 1921

Edizione online iscrizione n.136 del 02/12/2020
del Tribunale Ordinario di Roma
Direttore Responsabile: Paolo Morelli
Direttore Politico: Riccardo Bruno
Coordinamento direzione: Mauro Cascio

  • Privacy e Cookie Policy

© 2022 La Voce Repubblicana - Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Partito Repubblicano Italiano

No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità / Politica
    • Guerra in Ucraina
  • Economia
  • L’Editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Privacy e Cookie Policy

© 2022 La Voce Repubblicana - Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Partito Repubblicano Italiano

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Cookie Policy
Sul nostro sito web utilizziamo i cookie per offrirti l'esperienza più pertinente possibile ricordando le tue preferenze nelle successive visite. Cliccando su "Accetta tutti", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Configurazione Cookie" per fornire un consenso controllato.
Configurazione CookieAccetta Tutto
Revisione consensi

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytics
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Others
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
ACCETTA E SALVA