Nel momento nel quale la Farnesina su iniziativa del ministro degli Esteri convoca l’ambasciatore russo a Roma per sapere della morte del dissidente Navalny e l’ambasciatore risponde che trattasi di affare interno alla Russia e che le supposizioni fatte, dal governo italiano, si presume, sono inaccettabili, quell’ambasciatore va cacciato. Inutile avere nel mostro paese un ambasciatore che ritiene un caso di rilevanza internazionale, discusso in ogni governo del pianeta, come qualcosa di interno alla Russia. Tanto vale rimandarlo in Russia, altrimenti era meglio non convocarlo. Che il governo italiano si faccia deridere dai russi come è accaduto al giornalista Parenzo de La /, che si aspettava di sentire da una collega della Zvezda, la televisione del Ministero della Difesa russa, una qualche critica a Putin, sarebbe, in frangenti di questo genere, davvero troppo.
L’Europa fatica a respirare
Guglielmo Gusperti del Pri di Cremona ci ha mandato il seguente testo che pubblichiamo volentieri. Tira una brutta aria, per...