Quello che è davvero stupefacente è che la flotta di Putin galleggi ancora. Mai vista tanta ferraglia radunata sul mare come in occasione delle celebrazioni svoltesi a Pietroburgo. E le divise dei marinai in servizio? Non sono nemmeno stirate, cadono come pigiami. I russi sono costretti a risparmiare dove possono. Mosca ha promesso di armare questa flotta decadente con missili di nuovissima generazione di loro produzione, che nessuno ha al mondo. Caspita. C’è solo da temere che prima tali portenti vengano installati, che la Nato ne avrà già pronti tali da renderli obsoleti.
Mentre Putin si impomatava per dare i dovuti onori alla sua marina, gli ucraini spedivano un drone armato nel comando militare navale in Crimea da costringere i generali a ripararsi sotto i tavoli. L’evoluzione tecnologica è contro i poveri russi. Hanno messo in azione nel Donbass un centinaio di lancia razzi multipli, i “Tempesta”, fabbricati nel 1975. Gli Ucraini li tengono a bada con sedici, ripetiamo 16, lancia razzi Himars di nuova generazione, sviluppati dagli americani 20 anni dopo. Si capisce che Biden sia restio ad inviargliene di più, rischiamo di fare dell’Ucraina una potenza militare tale da invaderla lei la Russia. Questo è il problema che si trovano di fronte a Washington. Possiamo mettere un paese di cento ottanta milioni di abitanti alla mercé di uno di sessanta? Per questa ragione l’amministrazione americana sta cercando i contatti con Mosca dopo mesi di gelo. Possibile che non vi rendiate conto dove siete arrivati, che non riteniate possibile un passo indietro?
L’amministrazione americana vuole ancora una soluzione diplomatica. Fa fatica ad accettare l’idea che Putin la rifiuti perché sarebbe spacciato comunque. Ha promesso ai suoi la russificazione dell’Ucraina e non perché sia un megalomane svitato, come pure è plausibile, ma perché il suo popolo è a due passi dalla miseria. Solo Mosca e Pietroburgo ancora se la cavano, ma fino a quando? Considerando la situazione, le navi che ancora possiede e ha fatto sfilare ieri conviene rottamarle. L’acciaio ha ancora un qualche valore di mercato. Per lo meno se non le devi recuperare sott’acqua. Gli ucraini le navi a Putin gliele affondano.
Foto CC0