Anselmo Gusperti del Pri di Cremona ha inviato il seguente articolo che volentieri pubblichiamo
Ursula Von der Leyen è stata eletta dal Parlamento Europeo alla Presidenza della Commissione Europea da un’ampia maggioranza che si ritrova ed identifica nelle posizioni relative ai temi di: sostegno all’Ucraina (Italia ultima se escludiamo l’Ungheria di Orban!), rispetto dello Stato di Diritto (interno!!!) ed internazionale rafforzamento dell’Unione Europea (si può leggere anche minuscolo). Tutti argomenti che alla nostra Premier ed ai suoi amici di governo fanno venire l’urticaria.
Del resto in Europa le elezioni hanno espresso una netta volontà riformatrice ed europeista nonostante il rigurgito di forze nazionaliste e sovraniste (come in Italia). I Paesi UE si sono coagulati attorno alla Presidente dandosi l’obiettivo, nel limite del possibile, di avanzare nel processo di unificazione verso un’unione sempre più stretta e profonda. Questo progetto ideale era stato chiaramente tracciato nelle sue linee principali nel discorso di insediamento della Presidente.
E’ significativo come tale passaggio sia stato ignorato e sottaciuto (quasi nascosto) dai media italiani, a testimonianza delle resistenze che si incontrano e si incontreranno per fare il necessario ed indifferibile salto di qualità verso un’Unione compiutamente Federale. Nei prossimi anni l’attuale UE dovrà affrontare temi epocali quali l’allargamento dei propri confini (oggi ancora indefinibile), l’aumento della propria capacità difensiva, l’accrescimento del proprio peso politico, l’accrescimento della propria competitività economica a livello globale.
E’ altrettanto significativo che l’attuale Governo italiano (storicamente livoroso contro l’Occidente e l’Europa), contrario agli obiettivi europei e molto più vicino ad Orban che a Ursula, si sia impuntata per spedire a Bruxelles il suo on. Fitto: con quale compito? Forse di ostacolare e boicottare questo progetto e ideale? Visto l’isolamento di cui “godiamo” attualmente in Europa l’idea mi sembrerebbe coerente con la loro storia e con le loro idee ma poco efficace, dannosa per noi italiani e, soprattutto, antistorica. I due conflitti alle porte d’Europa involontariamente ci aiutano a capire: l’invasione di Putin in Ucraina, tragica e criminale, ha plasticamente reso evidente la necessità e l’urgenza di questo processo federativo dal lato della difesa comune, mentre la guerra mediorientale ci rimanda ,come in uno specchio, l’immagine dell’impotenza diplomatica e politica dei singoli stati europei, per sottacere delle sempre più evidenti difficoltà competitive e mercantili dei singoli stati europei sugli scenari mondiali. Ben altro peso e considerazione avrebbe una Federazione Europea organica.
Quindi si rassegnino gli untorelli orbaniani antieuropei: il processo è avviato, incontrerà difficoltà varie interne ed esterne, ma ormai è ineluttabile, inarrestabile.
Galleria della presidenza del consiglio dei ministri