Il problema, a questo punto grave, dell’Unione europea è di potersi ritrovare un ex Konsomol come Orban, che non si capisce con quale mandato, vada ad incontrarsi con un criminale mafioso come Putin. Putin, non sa più come spiegare al suo popolo perché lo manda a morire al ritmo di 1200 uomini al giorno nel Donbass e questo per conquistare qualche villaggio. Allora l’ha sparata grossa, lui stava per entrare a Kyiv già due anni fa. Solo che essendo un mite credulone, l’occidente gli chiese di non farlo e buono buono fermò il suo potente esercito. Questo mentre i perfidi ucraini iniziarono a bombardarlo con le armi fornite dagli stessi occidentali. Per quanto possa apparire incredibile ecco cosa racconta Putin, parole testuali, ai vertici internazionali. La Russia è la vittima. Chi è il forsennato disposto a pensare che l’Unione europea possa confrontarsi con un tipo simile? Giusto Orban, appunto.
Ora Orban si potrebbe anche capire. Cresciuto in un partito come quello comunista ungherese epurato da Stalin, quando vede un russo, se la fa sotto. E l’Ungheria non ha patito i russi solo nel 1956, dal momento che nel 1848 l’imperatore d’Austria chiese allo Zar di mettere a posto la ribellione ungherese, che le sue truppe indossavano i guanti. Per cui in ogni secolo c’è stata una calata russa in Ungheria e Orban, il socialismo scientifico si sposa con la superstizione, teme di arrivare anche lui all’appuntamento. Quelli che non si comprendono sono gli altri paesi europei che i russi li hanno legnati a piacimento, come i francesi ed i tedeschi, perché anche i tedeschi, non fosse stato per lo sbarco degli alleati, sarebbero entrati a Mosca. Eppure francesi e tedeschi davanti a Putin balbettano. Non colpiamo il suo territorio, non facciamolo con le nostre armi. Non si creda che l’Italia stia facendo un figurone. Semplicemente le armi che abbiamo dato agli ucraini finora, non vanno da nessuna parte e comunque il ministro degli esteri Tajani ha già detto quello che ha ripetuto Marine Le Pen alla vigilia del doppio turno, stesse parole, non fosse che appunto le armi francesi qualche deterrenza ce l’avrebbero a contrario delle nostre. A Zelensky l’Italia ha dato gli Oto Melara, dieci chilometri di autonomia, munizioni ancora in fabbricazione? Va a saperlo.
Meno male che in Occidente c’è ancora l’Inghilterra che sa come trattare i russi e l’Inghilterra, a contrario di quello che dice Lavrov, è stata a lungo alleata della Russia fino al congresso di Vienna e poi di nuovo la salvò dall’invasione nazista con l’intervento americano, quando i russi, furbissimi, si erano alleati con Hitler. Solo che come proprio si vide in Crimea nel 1854, gli inglesi i russi li difendono volentieri pur di non averli fra i piedi, meno che mai li vogliono vedere avvicinarsi al Mediterraneo. Il neo premier Starmer non sembra a riguardo diverso da quello che fu Johnson, quello che sarebbe anche un premier liberale, e quindi si è subito detto convinto di dare all’Ucraina un sostegno incrollabile e con l’Ucraina, alla Nato. Gli inglesi hanno il pregio di parlare chiaro ed in questo caso di indicare anche una direzione di marcia ad un’Europa che sa solo balbettare.
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