Mentre i partiti stanno lì avviluppati nella prossima spartizione dei seggi, Pierangelo Buttafuoco ha definito felicemente Carlo Calenda come l’ultimo idealista, nel senso che ha solo idea della lista, il Consiglio dei ministri ha predisposto il Decreto Aiuti bis. Ovvero il governo Draghi continua a lavorare con l’urgenza che mai si era vista in questa legislatura per fronteggiare le problematiche energetiche, idriche e di politica sociale su cui piagnucolava Conte, convinto com’è che senza di lui a Palazzo Chigi il popolo muoia di fame. Ci si permetta un inciso, abbiamo ascoltato al tg1 il presidente Conte rivendicare un milione e seicentomila posti di lavoro creati durante il suo governo. Ci complimentiamo volentieri con lui, e sì che credevamo invece che il lavoro lo avesse tolto ad almeno venti milioni di italiani chiudendoli in casa in omaggio alla decrescita felice che piace a Grillo e auspicano i cinesi. Non sapremmo dire quanti posti di lavoro ha creato Draghi, ma sappiamo invece che l’Italia ha ripreso a crescere, per l’esattezza del 3,4%, più di Francia e Germania, tanto che si sono potuti stanziare 17 miliardi di euro che saranno finanziati senza aumentare il rapporto debito/Pil, cioè senza lo scostamento di bilancio che chiedevano Salvini e il solito Conte. Grazie a questo decreto vi sarà la proroga degli sconti sulle bollette di luce a gas nel quarto trimestre e la riduzione delle accise sui carburanti fino al 20 settembre. Il taglio di tasse e contributi per i redditi fino a 35 mila euro tra luglio e dicembre 2022 viene elevato al 2 per cento. Al 2 per cento sono anche rivalutate le pensioni, a partire da ottobre. A portarle tutte a mille euro ci penserà poi Berlusconi, speriamo di tasca propria.
Mario Draghi in conferenza stampa ha sottolineato la necessità che le aziende energetiche paghino le tasse sui profitti eccezionali fatti grazie all’aumento dei prezzi dell’energia. “Non è tollerabile che in questa situazione in cui le famiglie sono in difficoltà e le imprese anche, ci sia un settore che elude una disposizione del governo”. Il presidente del consiglio ha detto persino che devono “pagare tutto”, una frase che non usa più nemmeno Fratoianni.
Come sempre il presidente del Consiglio ha mostrato la solita lucidità che gli si riconosce, quella che si vede mancare alle forze politiche già in campagna elettorale. Perché con le nuvole all’orizzonte che si preparano, l’autunno è alle porte, c’è il rischio che manchi anche la sufficiente coesione politica e sociale soprattutto dopo i veleni di questi mesi.
Fra tanti che sognano chissà quali successi, e vantano future imprese eroiche va apprezzata una dichiarazione dell’onorevole Crosetto di Fratelli d’Italia, che pure è dato come il primo partito italiano nei sondaggi. Crosetto ha detto che la situazione italiana è talmente grave che servirà ancora una formula di solidarietà nazionale per affrontarla.
Questa è l’unica cosa di un qualche interesse che abbiamo ascoltato provenire dal campo politico, cioè che Fratelli d’Italia al venti per cento non si comporti come quando aveva il 4. Il problema sarà per quei partiti che dal trenta che avevano un tempo, finiranno, grazie a dio, sotto il dieci. E si capisce bene perché.