Il campo largo non aveva nessun futuro politico e lo si capisce dalla scelta di convergere da parte di Pd e 5stelle sulla proposta di salario minimo. Invece di preoccuparsi di elaborare un progetto di politica dei redditi o di politica industriale Schlein e Conte si accordavano su un escamotage sul quale è persino d’accordo Calenda a cui pure il campo largo non interessa affatto. Senza una visione comune del Paese e senza nemmeno tentare di scrivere un programma comune, a cosa serve trovare una qualche intesa politica e poi su cosa? Pd e 5stelle hanno persino avuto a disposizione un anno di governo insieme per mettere a punto un qualche progetto credibile ed hanno chiuso in casa gli italiani e date le chiavi ad Arcuri. Si sono visti i risultati alle elezioni. Una qualche alternativa di governo avrà bisogno di presupposti e protagonisti diversi da questi. Per cui quello che avviene a Bari c’entra relativamente con i guai giudiziari del Pd e l’alta moralità pretesa dai 5 stelle. C’entra invece e molto, con le differenze sostanziali dei due partiti. Il movimento 5stelle era persino nato contro il Pd, sull’onda di un invito dell’onorevole Fassino rivolto a Grillo di fondarsi un suo partito. Adesso è vero che Grillo, il garante, è sparito, che l’avvocato Conte è di una pasta ben diversa, infatti dal 30 per cento che aveva il Movimento 5 stelle è passato al 15 e in ogni elezione amministrativa, è sotto il sette. Può ancora peggiorare.
Poiché l’accordo fra Pd e 5stelle appare a chiunque con un po’ di buon senso implausibile, non c’è motivo di inseguire qualcosa di altrettanto vano per le elezioni europee. La scelta dello sbarramento alla legge elettorale avvenuta sotto un governo Berlusconi, è una violazione dei principi di rappresentanza che difende il parlamento europeo, vero. Ma cercare di superare lo sbarramento raccogliendo qualunque tipo di lista quando si tratta appunto di caratterizzare un’area politica continentale, è cosa altrettanto priva di significato. La ragione per cui non si capiscono gli sforzi di Renzi e Bonino più di quanto si possa confidare sul successo di quelli venuti meno fra Conte e Schlein. Sembrano gli opposti che sono identici. In realtà sono opposti e basta nel momento in cui si rivolgono a forze politiche che nulla centrano con la casa europea dei liberali. Il Pri ha mostrato negli anni una profonda simpatia per l’onorevole Mastella ma mai è accaduto di farci elezioni insieme, perché egli è un esponente fierissimo del partito popolare europeo e tale resterà. Esattamente come il partito socialista italiano è parte del partito socialista europeo. I repubblicani hanno fatto invece in passato accordi con il partito dell’onorevole Tabacci quando l’onorevole Tabacci ha dichiarato di voler aderire al gruppo democratico liberale di Bruxelles. Per quanto possa essere difficile una battaglia elettorale di questo genere, tanto d’aver mancato più volte del successo necessario negli ultimi anni, non siamo disposti a deroghe di nessun genere. A maggior ragione, ha fatto piacere sapere della decisione di Federico Pizzarotti di lasciare la presidenza di +Europa per aderire ad Azione. A parte che Pizzarotti è una delle poche cose buone date dall’esperienza grillina al Paese, il suo strappo significa ancora una volta che c’è chi crede che una battaglia politica si possa e si debba condurre.