Siamo pienamente solidali con Carlo Calenda dopo la scritta infame apparsa sul muro della scuola del figlio. La cosa che più indigna della vicenda è questo coinvolgimento della famiglia del segretario di Azione. Vogliamo sperare che il sindaco di Roma si sia già attivato per far rimuovere questa indecenza che offende la città.
Con Carlo condividiamo, fra tante altre cose, questa sua stessa posizione espressa a sostegno della difesa europea che pure è risultata invisa a tutti coloro e sono tanti che non ne capiscono l’importanza o, che se pure la comprendono, non sentono il dovere di assumersene la responsabilità.
Nessuno meglio di Calenda ha saputo esprimere il significato della parola “resistenza” davanti a chi pure se ne riempie la bocca ogni santo giorno. Oggi la resistenza è quella del popolo ucraino e la compie eroicamente da tre anni, quando qui da noi c’è chi gli ha voltato le spalle fin dal primo momento. Non vogliono che i loro figli si trovino a dover essere chiamati in guerra. Di sicuro c’è che lo saranno se non si riesce a fermare un’aggressione rivolta ad uno Stato indipendente e se non si dimostra la determinazione sufficiente a non farsi intimorire dal primo teppista che passa.
L’Italia è diventato un paese in cui c’è chi si reca in televisione per spiegare seraficamente che i bambini possono crescere felici anche sotto una dittatura. E c’è pure chi lo invita a replicare questa sua bella idea. Dovrebbe dirlo ad Anna Frank, a tutti i bambini ebrei allontananti dalla scuola e spediti nei campi di sterminio. Il confronto fra democrazie e dittatura è un confronto armato e la democrazia quando si ritrova disarmata, soccombe. Il più grande pacifista della storia è stato Stalin, che sosteneva il disarmo degli altri, per poi invaderli. Lo stesso che oggi vuole Putin per l’Ucraina.
DI questa situazione si dovranno prima o poi rendere conto tutti gli Stati europei che tergiversano. Fuori dalla Nato, l’Ucraina disarmata è una facile preda. E se si indebolisce la Nato, l’Ameria ha altre priorità o pensa di regolare il benessere del mondo con la possibilità di espandere gli affari, occorre che sia la comunità europea a rinforzare la sua difesa. Calenda da fastidio principalmente per questa ragione. È in prima linea contro tanta universale pusillanimità.