Soldati a cavallo è il romanzo di Harold Sinclair trasposto nel 1959 da John Ford sullo schermo in cui si narra l’impresa del colonnello nordista Benjamin Gierson. Nel 1863 il generale Grant invia un reggimento di cavalleria oltre il confine del Mississippi per colpire le retrovie ed i rifornimenti dell’armata sudista. In verità Grant non fece altro che applicare la tattica bellica del brigadiere generale della confederazione “Jeb” Stuart che per due anni aveva condotto incursioni sul territorio nemico con grande successo. Dopo la battaglie di Gettysbourg il sud era diventato più perforabile e soprattutto Grant allo Stato Maggiore dell’Unione era un generale dotato di inventiva. Resta il fatto che sia Stuart che Gierson avevano un tempo di azione limitato prima della reazione nemica, in genere 48 ore ed il loro bacino d’azione non superava i trecento, massimo quattrocento chilometri.
Quando è iniziata l’incursione ucraina in Russia, era lecito pensare a Stuart, un po’ più famoso di Gierson, convinti di essere di fronte al medesimo tipo di operazione mordi e fuggi condotta dietro le linee nemiche. Da notare che nel continente europeo la tattica di Stuart venne introdotta dai commando britannici nella seconda guerra mondiale. Prima era ignota nei termini in cui veniva svolta. Solo che passati otto giorni l’esercito ucraino non solo ha mantenuto la sua posizione a Kursk, ma addirittura è avanzato almeno di 800 chilometri, quando i russi dal primo gennaio del 2024, di 1300. Gli eserciti nordisti e confederati non avrebbero mai consentito una simile estensione temporale e spaziale del nemico nei loro confini senza annientarlo e pure disponevano principalmente di truppe a cavallo. Putin secondo fonti lituane deve spostare l’esercito dall’enclave di Kaliningrad perché non può permettersi di farlo dal Donbass.
La lentezza di reazione dell’esercito russo dimostra come i generali di Putin non abbiano predisposto le sufficienti riserve che pure contavano gli Stati dell’Unione e della Confederazione. Il che appare qualcosa di incredibile, quello di Putin non ha nemmeno le caratteristiche di un esercito della seconda metà dell’800. Poi vi sarebbe da chiedersi se gli ucraini stiano semplicemente sfidando la sorte, non hanno più niente da perdere, o godono di un qualche sostegno all’interno della regione, dal momento che, vi sarebbero russi nella file ucraine. Di fatto sono arrivate nuove armi occidentali, e diversi reparti combattenti sono stati riorganizzati, per cui davvero l’Ucraina ritiene di poter mantenere le nuove posizioni compensando l’offensiva russa a sud. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che le nuove posizioni possono, causa l’inconsistenza russa, essere mantenute per lo meno un anno.
Ad un Putin furioso, Biden ha fatto sapere di ritirarsi se le cose non gli garbano. Il governo italiano invece non capisce più niente. Se il sostegno all’Ucraina era dato con armi adatte alla sola difesa, ecco che questo sostegno nel momento nel quale l’Ucraina passa all’offensiva è divenuto completamente inutile. Di fatto, l’Italia ha già smesso di sostenere l’Ucraina.
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