Una guerra alle porte di casa suscita, come è ovvio, orrore, sdegno e riprovazione in tutti. Al quotidiano bollettino di morti e distruzioni, si aggiunge l’apprensione perché questa guerra si possa espandere ulteriormente e poi si teme per la minaccia nucleare, si vuole promuovere la pace, ogni domenica il papa ne ricorda i valori ed il significato, chiedendo di aumentare gli sforzi per ottenerla e dio sa se il santo padre ha ragione. Senza voler fare torto a nessuno, in una simile situazione si possono facilmente perdere le proporzioni delle cose. La più grande e grave di tutte è che questa in Ucraina sia una guerra dell’Occidente, magari causata e voluta dall’Occidente, inteso come mondo democratico, che si potrebbe persino perdere. Un intellettuale prestigioso a cui il mondo repubblicano è storicamente legato, quale Sabino Cassese, ieri spiegava dalle colonne del principale quotidiano italiano che le democrazie nel mondo sono poche e che dunque quantitativamente potrebbero anche essere sopraffatte, per lo meno questo viene da pensare, quando Cassese descrive un’area democratica tanto ristretta, tale da non comprendere nemmeno Israele.
Per ciò che però riguarda l’Ucraina è improprio ritenere che quella sia una guerra dell’Occidente, perché l’Ucraina non è mai stata tale, l’Ucraina l’occidente l’ha conosciuta fin dal 1813 come la Russia. Sebastopoli ed Odessa che vennero bombardate ed attaccate dall’esercito e della flotta anglo francese e persino da un piccolo e insignificante militarmente, parlando, contingente italiano, erano a tutti gli effetti città russe, non ucraine, tanto che nel 1853 si parlava di guerra di Crimea, una penisola russa dai tempi di Pietro il Grande. Il termine Ucraina non compare da nessuna parte. Allo stesso modo, quando il Kaiser non rispetta i suoi impegni di protezione dell’Etmano, nessuno si preoccupa delle sorti dell’Ucraina, presa d’assalto dall’Armata rossa perché appunto la si considerava russa, magari anche a fronte dell’entusiasmo con cui vennero accolti i bolscevichi che si liberavano delle truppe cosacche in pochi minuti, Lo stesso, quando meno di trent’anni dopo Hitler entrava a Kiyv o a Minsk, nessuno si metteva a specificare che Hitler aveva invaso l’Ucraina e la Bielorussia, semplicemente, aveva attaccato la Russia. Kiyv e Minsk erano parte della campagna di Russia, l’operazione Barbarossa, non una variante. In pratica, fino al crollo dell’Unione sovietica nessuno in occidente ha mai pensato all’Ucraina come qualcosa di diverso dalla Russia, tanto che la stessa Unione europea si è preoccupata di riconoscere la Polonia, l’Ungheria, la Bulgaria, ovviamente la Cecoslovacchia, la Romania, non l’Ucraina. Una stessa partecipazione futura all’Unione europea dell’Ucraina potrebbe essere controversa anche da parte di quel paese che magari non riuscirà a riconoscersi pienamente nelle istituzioni e nelle leggi dell’Europa una volta che fosse pacificato. Il fatto che poi l’Unione europea e persino l’America sostengano le ragioni dell’indipendenza ucraina, non cambia assolutamente nulla in termini geopolitici, l’America ha sostenuto la guerra del Vietnam, nessuno pensava che il Vietnam avrebbe mai potuto far parte dell’Occidente. E quando l’America ha lasciato il Vietnam, non le è accaduto niente di irrimediabile.
E rispetto alla guerra del Vietnam c’è una completa differenza nel senso che in Ucraina non sono coinvolte le truppe americane, sono coinvolte quelle russe, è una guerra civile russa quella dell’Ucraina per cui una parte irrisolta della Russia rivendica una sua lontana autonomia. Perché mai l’Occidente dovrebbe essere sconfitto da una guerra civile russa, che riguarda i confini interni tracciati a Yalta? Nel 1989 la Russia arrivava ad avere basi sino a Berlino est e pure si è disfatta. Se la Russia si riprendesse l’Ucraina diventerebbe più potente di quando perse la guerra fredda?.
Su questo giornale l’abbiamo scritto dal primo momento del voto del Senato statunitense che aveva bloccato i fondi all’Ucraina. Non è lo scontro fra repubblicani e democratici che si è riprodotto ora alla Camera, è la valutazione politica di parte importante del mondo statunitense che l’America non abbia nessun interesse a chi vince la guerra nella remota Ucraina. Tanto è vero che quando Putin si prese in una notte la Crimea, un presidente democratico non si mise a fargli la guerra gli comminò qualche sanzione. Ma Putin con l’Ucraina, come ci dice Zelensky, verrà a portare la guerra in Europa e sicuramente Zelensky avrà ragione. Purtroppo per lui al Pentagono seguono ogni giorno le immagini satellitari della guerra e quando hanno visto i loro Bradley, un blindato adatto al trasporto truppe del 1975 far saltare per aria i colossali Tnonsisachenumero vantati da Putin, si sono messi a ridere letteralmente.
Biden si è impegnato a sostenere l’Ucraina sino alla vittoria e questo è effettivamente un problema perché l’opinione pubblica statunitense con in testa i suoi vertici militari sta convincendosi che i russi impegnati da due anni a riprendersi una loro regione, non è questione che li riguarda. Riguarda semmai l’Europa e non direttamente per l’Ucraina ma per i paesi confinanti e tutti questi si possono proteggere con lo spostamento di truppe tattiche che gli Usa hanno già fatto in Finlandia. Sempre che Putin riesca a prendere davvero una Ucraina abbandonata a se stessa, perché a questo punto i russi avrebbero ragione di temere anche le cerbottane.