Al ministero che tutti chiamano dell’agricoltura, ma che si chiama Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) piace fare scena: per presentare il nucleo di 16 carabinieri dedicati all’ippica (più alla prevenzione che alla repressione) nell’ambito del comando dedicato alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare (erano 115 un anno e mezzo fa, a breve saranno 300), si sono mobilitati: il ministro Francesco Lollobrigida, il sottosegretario Giacomo La Pietra, il direttore generale Remo Chiodi, il generale di corpo d’armata Andrea Rispoli e il generale di brigata Daniel Melis, comandante dei carabinieri per la tutela agroalimentare, davanti a una folta platea composta da rappresentanti degli ippodromi, delle associazioni ippiche, degli uffici del ministero. Giornalisti pochini, anche se la manifestazione era presentata come conferenza stampa.
C’è un legame fra il Pri e il nucleo carabinieri per la tutela dell’ippica: il comando carabinieri per la tutela agroalimentare agroalimentare nacque nel 1982 per iniziativa del governo Spadolini 1 (ministro per l’agricoltura e foreste Giuseppe Bartolomei, Dc) proprio per il controllo dell’ippica, poi la missione originale è stata smarrita. Oggi viene recuperata: ci saranno otto carabinieri a Roma, due a Torino, due a Parma, due a Salerno e due a Messina, al comando del capitano Vergani. Faranno ispezioni negli ippodromi curando soprattutto la prevenzione dei reati, il contrasto alle scommesse clandestine e alla malversazione di denaro pubblico.
Durante l’incontro si è parlato di riduzione dei tempi di pagamento dei premi al traguardo (oggi fermi a cinque-sei mesi), calendario fino al 2027, diritti tv, riforma scommesse, governance, rispetto delle regole, miglioramento di credibilità, legalità e trasparenza, collocamento dei cavalli a fine carriera.
Il mondo dell’ippica italiana, che trent’anni fa portava ingenti risorse allo Stato attraverso il prelievo sulle scommesse e invece oggi ha bisogno del sostegno pubblico per sopravvivere, si aggrappa a queste promesse come un naufrago a un pezzo di legno che galleggia nel mare.