Se il partito democratico aveva ragione di temere che l’età di Biden potesse essere sconsigliabile per una ricandidatura, doveva capirlo al momento delle primarie. Una volta vinte le primarie non si è mai visto dire ritirati perché non sei più all’altezza della guida della nazione e questo dopo un confronto televisivo con il tuo avversario. Nixon venne letteralmente distrutto da Kennedy nel dibattito fra i due candidati alla presidenza e pure nessuno chiese a Nixon di ritirarsi. Per non parlare di quelli che più recentemente erano convinti che Hillary Clinton avesse demolito lo stesso Trump.
Giunti a questo punto, il partito democratico stesso ha già regalato la vittoria a Trump, poiché invece di difendere il candidato scelto, gli si dice in faccia che non è competitivo. Solo che non è più il partito a poter decidere del futuro di Biden, per cui, semmai, lo si sarebbe dovuto incensare pubblicamente e riservatamente chiedergli di fornire un pretesto per farsi da parte. Nelle condizioni in cui si trova quest’uomo anziano, bastava un motivo qualsiasi. Con la pressione dei media scatenata, anche se Biden fosse moribondo, vorrebbe restare al suo posto di combattente. Come si fa a pensare che molli la presa dopo quanto gli è stato detto? Piuttosto, trascinerà a fondo con sè tutto il partito. Mai si convincesse in extremis, siamo al 4 luglio, sarebbe un miracolo.
Comunque vada, Trump si farà un sacco di risate dal momento che gli hanno messo contro uno che poi non ritengono all’altezza del compito. In pratica sono i democratici che hanno lasciato la strada aperta verso la Casa Bianca e senza nemmeno provare a ostacolare il loro avversario. Con il che si completa l’epopea Obama, iniziata con il lasciare l’ambasciatore Stevens solo in casa a Bengasi alla mercè dei jihadisti.