È trascorso circa un mese da quando il Ministro del Pnrr (Fitto) ebbe a dichiarare che “è matematicamente certo e scientificamente provato che alcuni dei progetti non potranno essere realizzati entro il termine fissato del 2026”. A vederlo in Tv, avevo tratto la sensazione che Fitto aveva già tutto chiaro in testa; e che avrebbe potuto “snocciolare” per ogni progetto del Pnrr costi, benefici, vincoli, limiti, impedimenti. Dalle sue comunicazioni al Parlamento, è risultato EVIDENTE che il ministro non aveva minimamente il polso reale della concreta situazione dei progetti.
L’unica affermazione proclamata con voce stentorea è stata: “i soggetti attuatori dei progetti Pnrr (Ministeri, Rigoni, Comuni, Provincie ecc. ecc.), dovranno assumere pubblicamente l’impegno a completare entro la data prefissata tutti i progetti di propria spettanza”. Con queste inusuali parole espresse in sedi istituzionali il ministro ha in un colpo solo degradato il suo ruolo di responsabile politico dei Pnrr; e nel contempo ha cancellato la prerogativa essenziale della azione unitaria del governo del Paese. Mi chiedo quale è il senso dello Stato del Ministro Fitto? Come ritiene che possano essere mantenuti le prerogativa ed i compiti istituzionali del governo del Paese, dopo questa suo pronunciamento? La responsabilità politica davanti al Parlamento è esclusiva prerogativa del governo, nel contesto di una gestione complessiva ed unitaria. Forse al ministro questa peculiarità costituzionale non è chiara.