L’amico Roberto Lacchini iscritto alla federazione di Ravenna Sezione e Epaminonda Farini di Chiusa San marco ci ha inviato il seguente articolo che pubblichiamo volentieri.
Uno studio su una città lombarda ha messo in luce che nella metà del Cinquecento la distribuzione era indicata: Il 2 per cento delle famiglie deteneva il 45 per cento delle scorte di grano mentre il 60 per cento non aveva scorta alcuna. La massa dei mendicanti era altamente fluttuante. Molta gente viveva con livelli di reddito minimi e non aveva risparmi. Un’annata di cattivo raccolto, un ristagno negli affari e di colpo i mendicanti si moltiplicavano a dismisura. Ogni operaio o contadino era un potenziale mendicante. Ai giorni nostri non è poi migliorato di molto, certo fino a che si avrà un po’ di “cassa” inteso come capitale ereditato, risparmi, casa propria, guadagni su investimenti. Insomma quella tranquillità economica che deriva e si tramanda da un periodo, il dopoguerra, dove a suon di olio di gomito con uno Stato che dava spazio all’entusiasmo di una vita degna d’essere vissuta, si era riusciti a mettere da parte. Lo chiamerei: “diritto costituzionale al risparmio”, va bene, andiamo avanti. Quindi? Quando potremo avere dei governi che fanno l’interesse del nostro paese e non quello dell’apparato burocratico-militare dell’ex Unione sovietica ( es. cedendo sovranità energetica), evidentemente sopravvissuta alla fine del comunismo? tanto per dirne uno a caso. Molti, ingannati da una ideologia ottocentesca bocciata dalla Storia, imposta dalla propaganda finanziata per molti anni dall’Unione sovietica, proseguono la loro guerra contro le fondamenta della società stessa in cui viviamo, cioè contro la rivoluzione scientifica e tecnologica, l’economia di mercato e la libertà democratica, sotto forma di oratori del niente, eroi delle cause perse, servili meccanismi per portare le masse in piazza in protesta (pro-testa; porgere la testa innanzi al potere e riconoscerlo) e a scioperi sterili in nome del lavoro che poi tanto non c’è! credo sia fondamentale l’edificazione di una casa, in questo caso specifico; causa, su buone e forti fondamenta, appunto. Il risultato? Il risultato è una crisi economica devastante, aggravata dall’emergenza sanitaria e dall’ennesima crisi energetica, che ha raddoppiato la disoccupazione e che continua a far crescere il debito pubblico, le tasse e ha imbrigliato la crescita del Pil. Brutto da dirsi ma fra 20/30 a questo ritmo ci saremo distrutti con le nostre stesse mai… E allora? Servono punti su cui concentrarsi TUTTI visto che, forse, ad oggi non si è compreso bene che SIAMO SULLA STESSA BARCA… Energia, Istruzione, Cultura, Servizi ( turismo ad esempio, abbiamo la fortuna di abitare su di un eden ricco di storia paesaggi cultura arte). E ancora: Sostenibilità, Giustizia, Sicurezza, Ricerca, Sanità, Mobilità, Moralità, Politica! E chi più ne ha più ne metta, ma basta buttare denari in pozzi senza fondo e senso, mulini a vento antipaesaggistici e in specchietti per le allodole eco-sostenibili nonché costosissimi e senza un concreto ritorno su una valutazione costi e vantaggi, e ancora: pure basta nello sprecare energie alla ricerca cause di poco conto ma di grande risalto mediatico che poi per cosa? Una effimera vita politica, un misero piatto di ricche lenticchie e una seduta comoda da indegno servo? Insomma, a questo punto mi sembra di dover ricominciare da quel dopo guerra che menzionavo sopra dove il politico dava non pretendeva! e la politica esercitava l’unica ragione d’esistere; essere un tramite. Non servono Mes, Trik o Trak, per dire, SERVE OSSIGENO per chi produce lavora e contribuisce e supporta a tassi e interessi sani e giusti questo sventurato paese colpito, mi sembra quasi, dalle dieci piaghe d’Egitto, non dico premeditatamente per non passare per complottista, ma a pensar male, e riuscire ad alzarsi al mattino affrontando la prima delle battaglie; riuscire a sorridere, tutti. Il segreto o valore aggiunto a che dir si voglia è in 5 lettere, 104,69 miliardi di esseri umani e io “speriamo io me la cavo.”