Senza nemmeno voler discutere dell’informazione giornalistica fornita dalla trasmissione della Rai Agorà, che manda in onda un’ intervista ad un esponente di Hamas senza contraddittorio, si resta basiti dall’affermazione di questo individuo al voler tornare ai confini del 1967, con Gerusalemme capitale. Le due cose non sono infatti compatibili perché i confini del 1967 concernono gli Stati impegnati nel conflitto ovvero Israele, Egitto, Siria e Giordania, Gerusalemme sarebbe capitale di che cosa?
Allora potrebbe darsi che l’esponente di Hamas abbia sintetizzato il suo pensiero per dire semmai che la sua organizzazione sarebbe favorevole alla formazione di uno Stato palestinese formato sui pezzi dei territori che Israele ha sottratto agli stati aggressori per un’amministrazione indipendente, non li ha mai annessi, controllata. È inutile sottolineare come questa amministrazione controllata nasca dal fatto che Israele sia minacciata, al punto che persino l’esponente di Hamas chiede un’inchiesta internazionale sui fatti del sette ottobre scorso. La sua organizzazione non se ne ritiene responsabile, benissimo.
Resterebbe solo da capire come si pretende di costruire uno Stato palestinese con Israele, sventrata da Gerusalemme capitale di questo fantomatico Stato, perché appunto l’esistenza di Israele impedisce il contatto territoriale delle zone degli Stati arabi coinvolti. Quindi alla domanda del giornalista della Rai che chiede se Hamas vuole distruggere lo Stato di Israele, se uno gli replica che vuole uno Stato palestinese costruito sui territori persi nel ’67 a seguito di una guerra di invasione con Gerusalemme capitale, la risposta, senza troppi giri di parole, è inequivocabilmente “sì”, Hamas vuole la distruzione di Israele. C’era bisogno di un’intervista ad Agorà per saperlo.